Spesso il bilancio aziendale è trascurato dalla maggior parte delle persone per la sua rappresentazione poco intuitiva: ogni voce ha bisogno di una chiara spiegazione e non è facilmente interpretabile senza conoscenze approfondite della materia. Il team di The Sigma Squared sta provando a rivedere la sua rappresentazione con lo scopo di facilitarne la comprensione.
Invitiamo tutti i lettori a fornirci un feedback in modo da capire se effettivamente ci stiamo dirigendo verso l’obiettivo e, nel caso, quali potrebbero essere le parti migliorabili.
Questo primo articolo mostrerà la nostra proposta per la rappresentazione dello stato patrimoniale; seguirà la seconda parte con la vera e propria analisi.
1. LO STATO PATRIMONIALE
Il Bilancio d’Esercizio è una rendicontazione obbligatoria che ad oggi è abbastanza standardizzata nel mondo occidentale per i titoli quotati sui mercati finanziari.
Esso comprende un set di documenti che servono a capire la situazione economica e finanziaria di una società in modo del tutto (o quasi) trasparente.
Tra questi troviamo lo STATO PATRIMONIALE, un documento che fotografa la situazione del patrimonio di un’impresa in un determinato momento (ogni trimestre o ogni anno).
Il patrimonio aziendale è costituito da elementi “negativi” (cioè che sottraggono valore) ed elementi “positivi” (cioè che conferiscono valore). Proprio per questo vengono rappresentati normalmente come due colonne parallele, nominate “Attività” e “Passività”.
La capacità dell’impresa di mantenere in equilibrio queste due parti contrapposte, definisce la sua capacità di continuare il suo business.
La Tabella 01 riporta un esempio semplificato di come si potrebbe presentare uno stato patrimoniale di un titolo quotato negli Stati Uniti (nello specifico abbiamo considerato il secondo trimestre di Pfizer (PFE)).
A sinistra, possiamo notare le attività divise tra “Correnti” e “Immobilizzate”, cioè tipiche della normale attività della società e quindi in continuo mutamento e quelle che invece hanno una vita più lunga (superiore ai 12 mesi).
Con la stessa idea, a destra troviamo le “Passività Totali” divise in “Correnti” e “Consolidate”.
Il valore della società iscritto a bilancio (quello che viene chiamato “Book Value”) è dato dalla differenza tra attività e passività e va a formare il “Capitale Netto” in cui risiede il risultato contabile dell’esercizio: l’ Utile d’esercizio.
Alla fine dei conti, abbiamo tanti numeri che ci aiutano poco a comprendere l’efficienza della società oggetto d’analisi.
Il discorso cambia nel momento in cui visualizziamo gli stessi valori in termini percentuali (Tabella 02).
Con questo tipo di rappresentazione è più semplice comprendere su cosa si fonda la struttura del bilancio e quali sono le componenti dominanti. Per quanto riguarda Pfizer, ad esempio, abbiamo che nel secondo trimestre la quota principale di asset è costituita da intangibili, cioè marchi registrati, brevetti o altri elementi non fisici.
Possiamo inoltre notare che la struttura debitoria è prevalentemente costituita da Debito di lungo periodo e quindi non incombente.
Partendo da qui possiamo pensare ad una rappresentazione grafica ancora più chiara, dove ogni posta è rappresentata da una icona relazionata all’effettiva dimensione che detiene all’interno dello stato patrimoniale.
Mostriamo quindi la nostra proposta nell’ Immagine 01.
Questo tipo di visualizzazione mette in evidenza le componenti principali da entrambi i lati: a sinistra vediamo la lampadina, rappresentazione degli intangibili, dominare sulle attività; a confronto l’icona dello stabile (immobilizzazioni materiali) risulta molto più piccola, rappresentante un 8.37% del totale delle attività.
A destra invece risalta il Capitale netto ed il debito di lungo periodo rappresentato dalla palla al piede.
2. CONCLUSIONI (PARTE 1)
Stiamo lavorando alla realizzazione di un report dettagliato per singolo titolo azionario; una delle sue componenti sarà la rappresentazione semplificata del bilancio appena vista.
Essendo in fase di realizzazione, questo articolo verte ad interrogare il nostro pubblico sull’efficacia grafica, e su eventuali spunti di miglioramento.
Nel prossimo articolo entreremo in dettaglio nella valutazione del titolo (Pfizer in questo caso), mostrando il resto delle sezioni del report