E’ arrivato il momento di comprare Nike?

Gli ultimi risultati hanno interrotto il trend negativo e il titolo ha bruscamente cambiato rotta.

Indice

Per tre volte consecutive il nostro Fair Value ha funzionato da calamita per il prezzo di Nike.

In questo articolo aggiorneremo l’analisi aggiungendo delle interessanti chiavi di lettura, driver altamente correlati al prezzo azionario del titolo.

Qui troverete la matrice dei Fair Value, l’analisi dei multipli dell’industria e il vero tasso di remunerazione di Nike.

LA PRECEDENTE ANALISI

Il 03 luglio 2023 abbiamo pubblicato un articolo di aggiornamento per il Fair Value di Nike (aggiornato nella nostra web app).

Poco prima dell’uscita degli ultimi risultati, il prezzo ha raggiunto il valore di Fair Value dello scenario più verosimile (“likely scenario”) da noi ipotizzato, per la terza volta consecutiva (Grafico 01).

Grafico 01: Fair Value di Nike Inc. (NKE) della precedente analisi e successiva realizzazione.

Il Grafico mostra come il prezzo, dopo l’analisi, si sia indirizzato subito verso il valore di 90 dollari per azione, livello da cui poi ha rimbalzato.

Questo valore era stato ottenuto considerando un EBITDA Margin costante del 14.5%, vicino alla media storica di 14.8%, e molto vicino anche all’ultimo risultato (Grafico 02).

Grafico 02: EBITDA Margin di Nike, Inc. (NKE).

Come si vede chiaramente da questo ultimo grafico, gli ultimi dati hanno riportato un pò di luce sul trend negativo innescato nell’ultimo periodo.

Le nostre aspettative sul fatturato trimestrale sono state pienamente centrate con un errore del +0.27% (12.939 miliardi di dollari contro i 12.904 previsti da noi e i 12.939 previsti dal mercato, pari a +2% rispetto al precedente Q1).

Risultati quindi apparentemente positivi, tantè che il titolo ha chiuso la sessione successiva a +11%.

Analizzando meglio i dati, però, si possono scorgere dettagli che poi tanto positivi non sono: il primo di questi è che nonostante L’EBITDA margin abbia presentato valori superiori rispetto ai precedenti trimestri, rappresenta comunque il peggiore Q1 dal 2014 (Grafico 03).

Grafico 03: EBITDA Margin trimestrale di Nike Inc. (NKE); primo trimestre.

Facciamo una carrellata della situazione attuale prima di vedere gli altri punti.

MARGINALITA’ DI NIKE

Gli ultimi dati di Nike hanno mostrato un reddito netto in deciso miglioramento (Grafico 04), smentendo l’idea che la marginalità della società stesse diventando un problema.

Grafico 04: Utili di Nike Inc. (NKE) a confronto con il relativo margine.

Anche sul lato EBIT e EBITDA si può dire che il trend al ribasso sia stato interrotto (Grafico 05), con gli ultimi valori in netto miglioramento, con un fatturato non brillante, ma sempre su livelli vicini ai massimi.

Grafico 05: Fatturato di Nike Inc. (NKE) a confronto con i margini EBIT e EBITDA.

STAGIONALITA’ DI NIKE

Il Grafico 06 mostra come si presentavano i cicli stagionali sulle vendite prima dell’arrivo della pandemia.

Grafico 06: Fatturato trimestrale di Nike Inc. (NKE) a confronto con il relativo tasso di crescita.

In giallo vediamo il tasso di crescita del fatturato, con un ciclo ben definito fino al 2020; dopo la breve parentesi del Covid, che ha stravolto i valori, nell’ultimo periodo, si può notare come esso si stia riallineando.

Riguardo alle vendite, il Q1 è da sempre un trimestre molto buono, in cui generalmente si sviluppano i massimi di vendita, cosa però non vera nel primo trimestre 2024.

Nonostante ciò, gli ultimi valori si sono mostrati in linea con la propria stagionalità, presentando crescita comunque positiva (Grafico 07).

Grafico 07: Fatturato del Q1 di Nike Inc. (NKE) a confronto con il relativo tasso di crescita.

Il comparto delle calzature e quello dell’abbigliamento rappresentano il core business di Nike (rispettivamente 65% e 26% dell’intero fatturato) (Grafico 08).

Grafico 08: Fatturato trimestrale di Nike Inc. (NKE) per segmento.

In generale, i vari segmenti non hanno riportato variazioni inaspettate.

INFLAZIONE E BUSINESS DI NIKE

Abbiamo già visto come l’inflazione ha influito sulle vendite di Nike nel precedente articolo (qui), quindi ci limiteremo a riportare i dati aggiornati: il Grafico 09 evidenzia la correlazione tra fatturato e CPI americana.

Grafico 09: Inflazione USA (CPI) Vs Fatturato Nike, Inc. (NKE).

L’onda inflazionistica sembra ormai passata insieme alla forte accelerazione sui ricavi di vendita della società; attenzione però alla nuova possibile onda in arrivo che, al contrario, potrebbe portare un nuovo rialzo del fatturato.

Per dovere di cronaca, bisogna anche precisare che l’aumento delle vendite post-covid non è stato determinato unicamente dall’inflazione, ma anche da una maggiore domanda.

Ad ogni modo, prezzi più alti portano a vendite totali maggiori quindi l’inflazione rimane comunque un fattore positivo.

La stessa dinamica la possiamo osservare tra CPI e Margine sull’EBITDA (Grafico 10).

Grafico 10: Inflazione USA (CPI) Vs EBITDA Margin di Nike, Inc. (NKE).

Se nel precedente articolo era legittimo pensare ad un rientro della marginalità data la riduzione dell’inflazione, allo stesso modo oggi possiamo ragionare al contrario cioè, date le aspettative di crescita sui prezzi potremmo aspettarci un prossimo aumento delle vendite.

FAIR VALUE AGGIORNATO

Per calcolare il nuovo Fair Value di Nike dobbiamo innanzitutto riproporre un importante dettaglio: il CAGR di Nike si sta riducendo (Grafico 11).

Grafico 11: CAGR rolling (6) di Nike, Inc. (NKE).

Questo implica che nei 10 anni a venire, l’ipotesi di un CAGR costante è, di per sè, già ottimistica.

Una volta annotato questo dettaglio, possiamo ipotizzare quindi tre scenari:

  • Frozen scenario: al fine di capire quale potrebbe essere il valore della società priva di ogni margine di crescita, possiamo immaginare di congelare i ricavi di vendita allo stato attuale e proiettarli costanti nel futuro;
  • Optimistic scenario: immaginiamo uno scenario che proietti nel futuro lo stesso pattern di crescita ai valori storici, con un CAGR a 10 anni di 6.12% (contro lo storico di 7.30%);
  • Likely scenario: immaginiamo uno scenario che continui nel suo rallentamento arrivando ad un CAGR 2023-2033 del 4.63% (rispetto al precedente abbiamo eliminato il fattore di recessione, che abbassava il CAGR di quasi un 1%); questo significa che l’attuale scenario verosimile è più ottimistico di quello visto nella precedente analisi.

Il Grafico 12 riassume quanto ipotizzato nei tre scenari.

Grafico 12: Fatturato Annuale di Nike Inc. (NKE) nei tre scenari previsti.

Per verificare la sensibilità del Fair Value al variare del margine sull’EBITDA, abbiamo provato a calcolarne il valore nei vari scenari per diversi livelli (Grafico 13).

Grafico 13: Fair Value di Nike, Inc. (NKE) in diversi scenari per diversi livelli di EBITDA Margin.

Quello che emerge è che al livello attuale di EBITDA Margin, il prezzo di mercato sembrerebbe allineato al suo valore vero.

Come per la precedente analisi, il valore di EBITDA Margin che ci sembra più appropriato per il lungo periodo è 14.5%, livello che abbiamo utilizzato anche per calcolare i valori di Tabella 01 attraverso il modello di Discount Cash Flow mostrato di seguito:

Tabella 01: Fair Value di Nike (NKE) per diversi scenari.

Se gli scenari ipotizzati dovessero essere una corretta rappresentazione della realtà, allora Nike presenterebbe un prezzo di mercato pressoché in equilibrio.

Infine, il Grafico 14 mostra la proiezione del prezzo nei vari scenari.

Grafico 14: Prezzo azionario di Nike Inc. (NKE) con proiezioni di possibili scenari futuri.

MULTIPLI DI MERCATO E REDDITIVITA’

Per avere un’idea del posizionamento della società all’interno della propria industria in termini di redditività, possiamo osservare il Return On Invested Capital (ROIC) (Grafico 15).

Grafico 15: Industria dell’abbigliamento; ROIC vs. WACC

In particolare, possiamo mettere a confronto la redditività di Nike, pari al 18%, con il proprio costo del capitale (WACC) del 13.5%; questo mette in luce un’azienda efficiente con livelli che si posizionano nella parte alta della distribuzione.

Possiamo osservare la redditività anche sul lato equity, in termini di Return On Equity (ROE; Grafico 16) che tiene in considerazione anche del fattore “leverage”, dato dall’indebitamento.

Grafico 16: Industria dell’abbigliamento; ROE vs. Debt on Equity

Anche in questo caso il posizionamento di Nike è ottimo, con un livello di indebitamento contenuto e prossimo alla mediana dell’industria.

Quindi l’azienda gode di una buona redditività.

Ora, però, per capire se il suo prezzo di mercato sia o meno sopravvalutato, possiamo sfruttare un “sanity check” fornito dal multiplo Price To Earning forward (P/E forward), che rapporta il prezzo attuale all’utile previsto tra un anno (Grafico 17).

Grafico 17: Industria dell’abbigliamento; multiplo Price to Earning Forward.

Nike si colloca a 25.8 contro una mediana dell’industria a 9.4, decisamente più bassa, confermando quindi la sopravvalutazione.

Ma non solo: se andiamo a calcolare il rendimento atteso ad un anno previsto per Nike dal mercato, otteniamo un 3.88% contro un 6.2% dell’industria e ben al di sotto del livello di Risk Free pari al 5.46% (Grafico 18).

Grafico 18: Industria dell’abbigliamento; tassi di rendimento ad 1 anno Vs. Risk free.

Sicuramente questo è un dettaglio non attrattivo per un investitore che deve scegliere tra un asset rischioso con rendimento inferiore al 4% e un asset non rischioso con rendimento al 5.5%

Venendo alla situazione finanziaria, in generale possiamo osservarla attraverso lo Z Score ed il Piotroski Score (due punteggi che tengono conto di diverse variabili al fine di valutare la solidità finanziaria di una società; Grafico 19).

Grafico 19: Multipli di Nike, Inc. (NKE) a confronto: Piostroski Vs Altman.

Se da una parte il Piotroski Score suggerisce un miglioramento nella solidità finanziaria (in verde), dall’altra abbiamo l’Altman Z Score che mostra un peggioramento (in rosso). Inoltre, entrambi i valori, sono sotto alla propria media storica, quindi diciamo che in generale non è esattamente una situazione ideale.

Vediamo ora il Tasso Totale di remunerazione dato dalla somma di Dividend Yield, Buyback Yield e Earnings Yield (Grafico 20).

Grafico 20: Redditività di Nike, Inc. (NKE) a confronto con l’industria di riferimento: Total Yield

Come possiamo vedere, Nike è perfettamente al centro della distribuzione, mettendo in luce la presenza di numerose società che offrono un tasso totale superiore all’8%.

Nonostante ciò, bisogna riconoscere che la società sta facendo un buon lavoro nel cercare di rendere questo valore più attrattivo, infatti, possiamo osservare la netta crescita del tasso totale negli utlimi trimestri (Grafico 21).

Grafico 21: Redditività di Nike, Inc. (NKE): Total Yield storico.

Il trend al rialzo è stato realizzato principalmente dalle operazioni di Buyback riprese nel Q2 2022, poi amplificate fino ad oggi (barre blu).

Al momento il tasso totale di remunerazione è sopra alla propria media storica, in miglioramento.

DRIVER DI MERCATO: CHI GUIDA IL PREZZO AZIONARIO DI NIKE?

Chi guida veramente il prezzo di Nike sembrerebbe essere l’EBITDA, infatti il reddito operativo lordo della società ha una grande influenza sul prezzo in termini anticipatori: il Grafico 22 mostra il prezzo di Nike a confronto con i valori di EBITDA in lag 1, cioè traslati indietro nel tempo di un trimestre.

Grafico 22: Prezzo azionario di Nike, Inc. (NKE) Vs. EBITDA.

Se la relazione dovesse essere rispettata dovremmo quindi aspettarci una tendenza positiva nel prossimo trimestre.

MOMENTUM

Per comprendere meglio potenziali movimenti di breve periodo, possiamo fare riferimento al nostro indicatore di Momentum (visionabile a questo link) (Grafico 23).

Grafico 23: Indicatore di Momentum settoriale.

Prendendo di riferimento il settore Consumer Discetionary, possiamo notare come effettivamente il settore presenti un’accellerazione nell’ultima settimana; il fatto però che abbia subito una decellerazione nell’ultimo mese (barra gialla), ci fa credere che sarebbe meglio attendere un’altra settimana prima di avere conferme positive.

Al momento, però, il settore sembrerebbe in accelerazione.

CONCLUSIONI

Attraverso un modello Discount Cash Flow ibrido (cioè che unisce elementi anti-ciclici, quindi capace di calcolare un valore societario in termini assoluti, ad elementi ciclici, in grado di contestualizzare in parte il valore riscontrato alle condizioni attuali di mercato) abbiamo calcolato un possibile Fair Value di Nike (NKE) ipotizzando diversi scenari.

Nell’assunto che il modello utilizzato sia una corretta rappresentazione dello sviluppo futuro della società, i valori calcolati negli scenari descritti metterebbero in evidenza un valore pressoché in equilibrio.

Questa valutazione trova conferma nell’analisi dei multipli.

Detto questo, ci sono diversi fattori che fanno però presupporre una tendenza rialzista che potrebbe svilupparsi nei prossimi mesi, spinta da elementi tecnici quali la stagionalità, momentum e redditività; quest’ultima in particolare abbiamo visto essere un driver di prezzo molto potente.

POST SCRIPTUM

Speriamo che le argomentazioni trattate possano coinvolgere i lettori al fine di sviluppare approfondimenti interessanti. Eventuali idee saranno prese in considerazione ed eventualmente sviluppate. Il team di The Sigma Squared fa ricerca e pubblica i risultati in modo gratuito. Approfittatene.
NOTA: Ricordiamo che il presente articolo non è un consiglio di investimento. L’autore NON è un consulente finanziario. Il vostro capitale è a rischio.

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Kris Vandelli

Laureato in Economia e Finanza, investo da oltre 10 anni; la mia passione per la statistica mi ha portato ad approcciare i mercati in termini prevalentemente matematici.

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