Un gruppo di investitori Retail può mettere in seria difficoltà un grande Hedge Fund. Questa è la lezione che abbiamo appreso dal caso “Wallstreetbets”, il gruppo di Reddit da cui è nata la battaglia tra piccoli e grandi pesci dell’oceano finanziario. Il team di The Sigma Squared ha schematizzato per voi i flussi ed i legami generati da questa battaglia, che nasconde i nomi delle persone a cui appartenevano i miliardi di dollari persi.
KEITH GILL E “ROARING KITTY”
Keith Gill è un trentaquattrenne che fino a Gennaio 2021 era impiegato alla Massachusetts Mutual Life Insurance Company. Viveva una vita normale: era un promotore finanziario, ben istruito, sposato, con una figlia. Il settore in cui lavora richiede presentabilità, per questo veste in giacca e cravatta, sbarbato e ben pettinato.
“Roaring Kitty” è un influencer che tratta temi finanziari e fa analisi su società attraverso i social; diffonde il suo verbo principalmente con video su youtube in cui si presenta con magliette da nerd con disegni di gattini, in una postazione da gamer. Porta una bandana rossa stile rambo ed in alcuni suoi video gli piace presentarsi con dei Ray-ban a goccia stile pilota d’aviazione mentre presenta le sue argomentazioni, che sono tutt’altro che campate in aria.
Keith Gill è Roaring Kitty.
GAMESTOP (GME)
Circa sei mesi fa, Roaring Kitty comincia a parlare di GameStop, società quotata a New York. Nonostante il calo della rivendita dei giochi da console dovuta alla digitalizzazione, Keith spiega che comunque il suo business è ancora valido, il suo cda sta aprendo nuove strade alla società e quindi, secondo lui, il titolo dovrà apprezzarsi. Poco dopo comincia a dichiarare su youtube e su social come Twitter e Reddit, le posizioni da lui aperte proprio su GameStop. Parliamo di call option, che non sono altro che dei contratti derivati che concendono il diritto di acquisto di un determinato sottostante (in questo caso azioni di GameStop) in una predefinita data futura (a scadenza del contratto). Se il prezzo del titolo sale, la call option concederà al suo possessore la possibilità di comprare dalla sua controparte azioni GameStop ad un prezzo più basso, in modo tale da poterle rivendere e ottenere un guadagno.
Molto più semplicemente: acquistare call option su GameStop equivale a scommettere sul fatto che il prezzo delle sue azioni salirà nel prossimo futuro.
r\wallstreetbets
Oltre ai video su youtube, Keith è membro di un forum sul social Reddit, chiamato “wallstreetbets”, dove gli iscritti si scambiano idee di investimento e scrivono la propria opinione su vari titoli. Ci sono membri di ogni genere: da nerd, a trader altamente istruiti, a piccoli investitori totalmente ignari di cosa davvero significhi comprare un’opzione.
L’investimento in call options iniziato nel 2019 sta andando male: il titolo continua a scendere e Keith ne parla sul forum di Reddit.
Da varie discussioni sul forum emerge che il problema sta nell’assunzione delle continue posizioni short (quindi opposte a quelle di Keith) di alcuni Hedge Fund, cioè grandi fondi speculativi che stanno scommettendo sul ribasso di GameStop.
MELVIN CAPITAL E GLI HEDGE FUND
Melvin Capital è un Hedge Fund, cioè un fondo che persegue un tipo di business diverso dai normali fondi d’investimento; quest’ultimi infatti assumono principalmente solo posizioni lunghe su azioni o obbligazioni e spesso hanno anche vincoli sulla qualità (rating) dei titoli che possono acquistare. Gli Hedge Fund invece (salvo mandato) non hanno praticamente regole, e possono investire più o meno in ogni modo, assumendo posizioni lunghe o corte, in leva, derivati ecc… Per questo motivo vengono anche chiamati “Fondi Speculativi” e hanno tendenzialmente rendimenti più elevati (ma anche rischi molto più alti).
Una tecnica d’investimento molto diffusa tra questi fondi è quella che viene chiamata Long/short, cioè l’assunzione di posizioni lunghe sui titoli sottovalutati e corte su quelli sopravvalutati, puntando sulla convergenza e massimizzando così i profitti.
In tutto questo, GameStop, risulta essere uno dei titoli più shortati e quando succede questo, per una questione di autorealizzazione delle aspettative, il prezzo scende e continuerà a scendere fino a quando la società non riuscirà a convincere gli operatori del contrario; gli operatori convinti del contrario, al momento, sembrano solo Keith e Micheal Berry, autore di uno dei più grandi short della storia e su cui è stato girato il film “The Big Short”, anch’egli long su GameStop.
AUTOREALIZZAZIONE DELLE ASPETTATIVE
Quando un operatore autorevole come Melvin Capital comincia a scommettere sul ribasso di una società, gli altri operatori, anche se non concentrati su quel particolare titolo, finiranno inevitabilmente per approfondire la questione: chi utilizza tecniche long/short comincerà a considerarlo un buon titolo da shortare e chi invece è long, comincerà a domandarsi se davvero sia un buon investimento. Gli analisti fondamentali daranno il colpo di grazia nel momento in cui il business della società in esame comincerà a vacillare, con previsioni a lungo termine di calo del suo prezzo. Tutto questo innesca una reazione a catena che moltiplica le scommesse al ribasso sul titolo, facendolo crollare inesorabilmente.
L’ETICA DEL NERD
GameStop non è soltanto una delle tante società da valutare per il proprio portafoglio. Gamestop è l’emblema di tutti i Gamer: la società ha letteralmente accompagnato la crescita di tutti i Millennials, rifornendoli con la rivendita di ogni tipo di gioco digitale. GameStop è sempre stato il negozio di riferimento per l’acquisto di giochi per console o per PC. Ogni Nerd ed ogni Gamer che si rispetti conosce bene questa società.
Nel momento in cui sui social si è diffusa la notizia della posizione short di Melvin Capital sul titolo GameStop (GME), incidendo quindi sul crollo del prezzo del suo titolo, l’interpretazione che passò fu quella che GameStop era letteralmente sotto attacco dagli Hedge Fund.
Questi ultimi non godono di grande fama di quello che potremmo chiamare “investimento etico”, proprio per le loro tecniche particolari e, per chi non ha chiaro l’intricato sistema finanziario, lo Short Selling potrebbe apparire un qualcosa di negativo. Senza approfondire più del dovuto, si consideri solo che, in realtà, questa tecnica nasce per operazioni di copertura a termine, ha una importante funzione segnaletica e, non di meno, è necessaria per fornire liquidità al mercato. Semplificando al massimo, vietare lo Short Selling ridurrebbe l’efficienza dei mercati quindi, molto probabilmente, produrrebbe più costi che benefici.
Per dovere di cronaca, però, nel caso di Melvin Capital, il fine principale della sua operazione di short selling era proprio quello speculativo.
“GameStop ci ha cresciuti e ci ha accompagnati nell’infanzia. Ora è vecchia, non più forte come un tempo e c’è chi se ne sta approfittando. Dobbiamo salvarla”.
È letteralmente questo il messaggio che è passato e all’adunata hanno risposto tutti. Inizialmente chi era veramente preso dal lato etico della questione e poi ci sono andati dietro anche tutti quelli che hanno voluto approfittare della situazione in corso.
Per capire l’entità della “sommossa” che si è generata, si pensi solo che il forum di Reddit dove è nato tutto “r\wallstreetbets” contava circa 500.000 iscritti a fine 2020. A Marzo 2021 ne conta quasi 10 milioni.
Considerando che GameStop ha una capitalizzazione di mercato di circa 3 miliardi di dollari, sarebbero sufficienti 300 dollari a testa per ogni utente della piattaforma per coprire l’intero market cap del titolo.
SHORT SQUEEZE – FASE 1
Una volta chiarito il quadro generale vediamo in dettaglio i legami tra i player di questa vicenda: la Figura 01 qui di seguito schematizza in modo molto semplificato i collegamenti tra i protagonisti.
Partendo da destra abbiamo il principale promotore di GameStop, l’ormai noto Keith Gill alias “Roaring Kitty” che attraverso i social ha diffuso la sua opinione sulla società, rivenditrice di giochi digitali.
Le bolle bianche rappresentano i piccoli investitori, trader, nerd, gamer, che hanno partecipato alla causa e che hanno inviato ordini d’acquisto su GameStop attraverso la piattaforma online per investimenti retail chiamata Robinhood.
Questa azienda completamente digitale, permette l’acquisto di azioni ma anche opzioni sui titoli del mercato azionario e guadagna attraverso la vendita del flow di ordini a vari broker che, a loro volta, emettono i reali ordini di acquisto e vendita; come la società “Two Sigma Securities”, un Broker e dealer con più di 300 milioni di azioni scambiate al giorno ed appartenente a Two Sigma Investments LP che è una holding di vari servizi finanziari ma di fatto è un Hedge Fund. Per avere una dimensione, la società dichiara di avere in gestione più di 39 miliardi di dollari di asset.
Un altro intermediario è Citadel Securities, un Market Maker specializzato in azioni, opzioni su azioni e swap su interessi (uno dei più grandi negli Usa) ed appartenente a Citadel LLC, un altro colosso tra gli Hedge Fund con circa 34 miliardi di dollari in gestione.
Nel 2018 Bloomberg pubblica un articolo in cui riferisce che il 40% dei ricavi della piattaforma RobinHood deriva dalla vendita di ordini dei propri clienti a due società: Citadel Securities e Two Sigma Security.
Quindi è probabile che proprio da questi due Hedge Fund entrassero gli ordini che puntavano al rialzo mentre da Melvin Capital entravano quelli nel senso opposto. La dimensione in termini di asset in gestione di quest’ultima era di circa 13 miliardi ad inizio anno.
SHORT SQUEEZE – FASE 2
Il vero e proprio Short Squeeze c’è stato in Gennaio: il popolo di Wallstreetbets comincia a promuovere l’acquisto delle azioni di GameStop supportato anche dall’ingresso del nuovo investitore Ryan Cohen che ha grandi progetti per la società.
Il prezzo inizia a salire arrecando così perdite agli hedge fund che in quel momento stanno shortando il titolo.
L’evolversi della vicenda ha portato l’ingresso di altri attori: da una parte Andrew Left che dichiara di essere short su GameStop attraverso il suo sito web www.citronresearch.com famoso per pubblicare ricerche in cui vengono analizzate aziende sopravvalutate; Citron Reserch è di fatto un piccolo Hedge Fund, ma molto famoso a Wall Street proprio per le vendite allo scoperto.
Sull’altra linea della trincea invece si pone Elon Musk che, con un tweet, lascia intendere il suo schieramento a favore dello squadrone di Reddit. A questo punto è guerra e si sviluppa fisicamente con una manifestazione pubblica a Wall Street contro gli short seller.
Vedendosi aumentare le perdite, gli Hedge Fund cercano di coprire le posizioni corte, ma per farlo devono anch’essi comprare azioni facendo quindi aumentare a loro volta il prezzo.
La loro speranza è quella che gli investitori retail cedano di fronte alla tentazione di portarsi a casa rendimenti in alcuni casi di +80% o più, vendendo le proprie azioni e intascando gli utili. Ma questo non solo non succede, ma cominciano addirittura a dare indicazioni ai propri broker di non prestare le proprie azioni, riducendo la liquidità del mercato e facendone aumentare ancora di più il prezzo.
La parola d’ordine è “hold” cioè “non vendete” e questo succede.
La linea green degli acquisti sembra avere la meglio e il prezzo continua a salire inesorabilmente al punto che a Melvin Capital servirà un’iniezione di liquidità di 2.75 miliardi da parte di Citadel e Point72 che hanno interesse a tenere in vita l’ Hedge Fund.
Qui si può intuire un possibile conflitto di interessi di Citadel, che da una parte fa da intermediario per gli acquisti di RobinHood e dall’altra alimenta Melvin Capital (Figura 02)
Gli Hedge fund a fine Gennaio alzano bandiera bianca subendo perdite incredibili: il Wall Street Journal scrive un articolo in cui riporta perdite per Melvin Capital per un ammontare del 53%.
Citron Research perde il 100% del capitale investito nell’operazione e sarà costretto a fare una dichiarazione pubblica in cui spiega agli investitori che da quel momento smetterà la sua famigerata strategia di vendite allo scoperto, puntando solo su posizioni in acquisto.
La guerra di GameStop è vinta dai piccoli investitori di Reddit.
Ma chi ha perso davvero?
VINTI E VINCITORI
L’attenzione di tutta la vicenda è sempre stata rivolta ai vari CEO delle società d’investimento, ma bisogna tenere presente che loro sono dei gestori, gestori di patrimoni di altre persone.
A causa delle alte commissioni, gli Hedge Fund sono fondi che hanno quote minime d’ingresso molto elevate; per gli Stati Uniti si parla da 100.000 $ fino a 2 milioni; quindi sembrerebbero accessibili solo da persone molto facoltose o investitori istituzionali. Si consideri però che l’investimento in Hedge Fund può essere fatto anche attraverso l’acquisto di obbligazioni (si pensi solo che Citadel ha in circolazione circa 2 miliardi in obbligazioni senior non garantite, con un rating di Moody’s di Ba1).
Ma non solo, infatti esistono fondi con piccole quote d’ingresso che raccolgono capitali da dare in gestione agli Hedge Fund. La figura 03 aggiunge al precedente schema una semplificazione di quelli che potrebbero essere questi scenari.
Sulla logica di questi legami, per assurdo, gli stessi che hanno combattuto per le posizioni long su GameStop potrebbero aver avuto dei risparmi investiti indirettamente negli stessi Hedge Fund contro cui combattevano.
È importante considerare anche che le grandi perdite subite dagli Hedge Fund per questa operazione, in realtà, si ripercuoteranno sui capitali dei loro clienti, investitori che hanno affidato parte del loro patrimonio a queste grandi società.
E, forse, non è nemmeno così assurdo pensare che in mezzo ai milioni di investitori retail che hanno partecipato a questa lotta contro gli “squali della finanza”, non ci sia qualcuno con un parente o un amico che in quel momento era investito proprio in quegli stessi Hedge Fund.
Ma questo purtroppo non lo sapremo mai perché gli Hedge Fund sono ovviamente molto gelosi della loro lista clienti.
Ma quello che forse è importante tenere sempre in considerazione quando si valutano eventi del genere nell’intricato sistema finanziario, è quanto sia davvero complicato capire con esattezza di chi sono davvero i soldi che sono stati persi.
DISCLAIMER
Il fine di questo articolo è cercare di mettere luce agli eventi successi sul caso GameStop a benificio di tutti.
Purtroppo però, a causa di molti lati oscuri della vicenda, da informazioni non pubbliche per natura e dalla complessità delle intricate relazioni del sistema finanziario, l’autore ha legato alcuni passaggi logici con ipotesi di scenari possibili su come si possono essere svolti i fatti, ma frutto di personali opinioni. Se i lettori sono in possesso di informazioni documentate che possono chiarire/confermare/smentire alcuni punti non esitino a contattarci. Il team di The Sigma Squared fa ricerca e pubblica i risultati in modo gratuito. Approfittatene.