Quale sia il miglior giorno per investire è un tema di continuo dibattito nel mondo della finanza: credenze si contrappongono a studi che spesso risultano approssimativi. Noi di The Sigma Squared abbiamo cercato di fare chiarezza sull’argomento attraverso un approccio statistico, dividendo fasi Bull da fasi Bear di mercato. Inoltre mostreremo i risultati ottenuti da una strategia di investimento basata sui giorni migliori per investire applicata al mercato statunitense.
INDICI DI MERCATO
L’analisi qui realizzata si concentra sul mercato azionario degli Stati Uniti d’America, analizzandone tre dei suoi principali indici:
- Standard & Poor’s 500 : contiene le 500 società più importanti del mercato Nord Americano, avendo come barriera all’ingresso un market cap di 6.1 miliardi di dollari;
- NASDAQ Composite : indice che sfrutta la ponderazione per capitalizzazione del flottante e che racchiude più di 2500 società, tutte quotate sul Nasdaq; è un indice molto ampio che incorpora una grossa parte delle maggiori aziende tecnologiche Nord-Americane rappresentanti circa il 95% della sua composizione;
- Russell 2000 : indice che contiene 2000 società di piccole entità (quelle con più bassa capitalizzazione) del Russell 3000 e che di fatto si contrappone al S&P500 in termini di classificazione per capitalizzazione.
In questo modo potremo avere una visione più ampia e capire eventuali differenze anche tra segmenti di mercato.
FASI BULL E FASI BEAR
Per cogliere eventuali differenze nelle dinamiche delle fasi di ascesa piuttosto che discesa del mercato, la nostra analisi, che mira a determinare il giorno migliore per investire, si concentrerà sia nell’interezza storica dei risultati di mercato (intesi come rendimenti giornalieri), sia nelle sole fasi di Bull o Bear market.
Per separare sistematicamente le due fasi, utilizzeremo un indicatore capace di cogliere le variazioni di mercato osservandone le oscillazioni delle medie dei rendimenti di breve e lungo periodo; queste medie sono prese in termini esponenziali conferendo all’indicatore la capacità di attribuire un maggior valore ai dati più recenti.
Per dettagli più approfonditi su questo indicatore chiamato MACD si consiglia di leggere il seguente articolo-> “Moving Average Convergence Divergence”.
LUNEDI’ e VENERDI’: I GIORNI DELLE CREDENZE
Una delle credenze popolari più diffuse è quella dei due giorni agli estremi della settimana di borsa, il lunedì ed il venerdì.
Qui le teorie si dividono: da una parte c’è chi crede che gli operatori sistematici (trader) che operano in daily o multiday (quindi con operazioni di brevissimo termine, giornaliere o di pochi giorni), preferiscono passare weekend sereni, per questo tendono a chiudere tutte le loro posizioni entro la fine della settimana e quindi il venerdì risulta essere un giorno di vendite.
Per la stessa ragione, il lunedì dovrebbe essere uno dei momenti migliori per investire, in quanto tutti i trader (usciti dal mercato per il weekend) dovrebbero rientrare sistematicamente sul mercato; è quello che viene chiamato “Effetto del lunedì”.
Ma questo si contrappone ad un’altra credenza: essendo che le società tendano a dare le brutte notizie nel weekend con l’idea di farle “digerire” agli investitori prima della riapertura dei mercati, il lunedì dovrebbe essere, al contrario di prima, un giorno da evitare.
Ma vediamo come si distribuiscono i rendimenti di queste giornate nel S&P 500:
Nel grafico 01 possiamo vedere i rendimenti di lunedì (in alto) e di venerdì (in basso). I grafici di sinistra evidenziano i rendimenti in fase Bull di mercato (identificata come precedentemente descritto) e in fase Bear (a destra).
Un paio di appunti prettamente tecnici:
Tutte le distribuzioni tendono ad un’asimmetria negativa con moda più a destra rispetto alla media (centro del grafico). Abbiamo una concentrazione maggiore al centro rispetto ad una condizione di Normalità; le code della distribuzione sono spesse, con piccole concentrazioni anche a 4 deviazioni standard.
Nonostante ciò, forzeremo un’ipotesi di normalità dei rendimenti e calcoleremo gli intervalli di confidenza delle distribuzioni giornaliere attraverso una t-student e quindi quella che potremmo definire una normale parametrizzata sui casi specifici.
Gli intervalli intorno alla media considereranno un livello di confidenza del 90% e saranno rappresentati graficamente con delle linee verdi (limite superiore) e rosa (limite inferiore).
Dopo questo breve appunto, vediamo come si distribuiscono i rendimenti nell’arco della settimana nel S&P500.
Il Grafico 02, che raggruppa i rendimenti del S&P 500 degli ultimi vent’anni, mette in evidenza alcuni aspetti interessanti:
- Il lunedì e il venerdì sono i giorni peggiori della settimana, con medie vicino allo zero e intervalli molto aperti ma comunque, centrati su un rendimento giornaliero prossimo allo zero;
- I giorni centrali della settimana hanno media positiva;
- Il martedì ha un intervallo di confidenza totalmente distribuito nella parte positiva, dimostrandosi il giorno migliore della settimana per investire nel S&P500 (secondo un t-Student in condizioni di normalità).
Ma vediamo se è sempre vero, sia nelle fasi Bull che in quella Bear di mercato: i Grafici 03 e 04 mostrano i rendimenti medi del S&P 500 nelle due fasi di mercato:
Dividendo il mercato notiamo interessanti differenze:
- Il Martedi risulta essere un giorno particolarmente positivo più per le fasi bear che per quelle bull;
- Il lunedì e il venerdì risultano i peggiori giorni in media nelle fasi Bear, ma non in quelle Bull;
- In fase Bull sembrerebbe che un giorno valga l’altro e la tendenza agli “estremi negativi” sembrerebbe essere scomparsa.
Ma l’S&P 500 racchiude solo 500 società (se pur le più importanti) del mercato Nord Americano. Possiamo quindi generalizzare i risultati appena ottenuti?
I GIORNI MIGLIORI PER INVESTIRE NEL NASDAQ E NEL RUSSELL 2000
Per rispondere a questa domanda analizziamo ora anche gli altri indici, quali Nasdaq Composite che racchiude 3000 società e il Russel 2000 che si focalizza su 2000 società di piccola dimensione (con una piccola forzatura potremmo considerarlo una sorta di indice per Small Cap).
Le informazioni che potremmo estrapolare dall’analisi di questi due ultimi indici sono le seguenti:
- In fase Bear il lunedì è assolutamente deleterio sia per il Nasdaq che per il Russell 2000; questo fatto potrebbe essere spiegato proprio dall’ipotesi delle notizie negative date durante il weekend, che in fase Bear sono sicuramente maggiori;
- In termini assoluti il Martedì rimane il giorno migliore per investire; in termini relativi alle fasi di mercato, invece, notiamo che per il Russell 2000 il giorno migliore per investire è apparentemente il giovedì;
- Il venerdì è una giornata tendenzialmente negativa per il Nasdaq, più o meno in ogni fase; cosa non vera per le Small Cap che invece ottengono buone performance anche al venerdì;
Per cercare di non indurre in errore i lettori, è doveroso precisare ancora una volta che i risultati qui presentati sono frutto di un’analisi che impone assunti molto forti, quali l’ipotesi di Normalità delle distribuzioni dei rendimenti e l’utilizzo del MACD come discriminante per identificare le fasi di mercato.
Si noti inoltre che le fasi stazionarie di mercato (o “laterali”) non sono state trattate; i loro effetti sono quindi inclusi all’interno di una o l’altra fase, Bull-Bear.
Infine, è doveroso precisare che i risultati sono ottenuti su 20 anni di osservazioni: considerare dati osservati in un passato molto lontano implica includere informazioni che potrebbero non rappresentare più le condizioni economiche-finanziarie del presente, distorcendo in questo modo i risultati.
Lasciamo ulteriori osservazioni e ragionamenti ai lettori.
CONFRONTO TRA INDICI
Al fine di riassumere tutte le informazioni fino ad ora raccolte, proponiamo una serie di grafici a ragnatela che mettono a confronto le performance dei tre indici divise per giorni della settimana. I grafici fanno riferimento al periodo dal 2000 al 2021 (rendimenti medi giornalieri).
STRATEGIA DEI TRE GIORNI
Preso atto di tutti gli assunti del caso, proviamo a sfruttare le informazioni ottenute fino ad ora per creare un’ipotetica strategia d’investimento sul Nasdaq.
In riferimento al Grafico 09 qui di seguito, che mostra i rendimenti medi del Nasdaq divisi per giorni della settimana, si potrebbe pensare che una buona strategia d’investimento potrebbe essere quella di rimanere investiti solo nei giorni centrali, ad esempio entrando sul mercato al lunedì sera ed uscendo il giovedì sera, così da evitare le cattive performance derivanti dal lunedì e dal venerdì.
Creiamo quindi una strategia su questo principio che chiameremo “Strategia dei tre giorni” o più semplicemente “3D Strategy” e la compareremo alla classica BUY & HOLD, cioè una strategia in cui l’ipotetico investitore sarebbe rimasto investito costantemente per tutto il periodo.
Il Grafico 10 ne mostra i risultati.
Come si può vedere dal grafico, la Strategia 3D ha una performance di lungo periodo migliore rispetto al Nasdaq; l’ultimo rally di quest’ultima, però, ha accorciato le distanze tra le due strategie, infatti, se prendessimo in esame solo gli ultimi due anni, otterremmo performance della strategia 3D inferiori rispetto a quelle del Nasdaq.
Si noti inoltre che i rendimenti dell’analisi sono lordi, non contano quindi dei costi di transazione.
A favore della 3D, però, si può affermare che è sostenuto un rischio di mercato inferiore, dato appunto dai due giorni alla settimana di non investimento; inoltre, i capitali non investiti in questi giorni potrebbero essere impiegati diversamente, ottenendo altri risultati (ad esempio investendo in un altro indice che, differentemente, ottiene buone performance il lunedì e il venerdì).
Effettivamente, andando a calcolare lo Sharpe Ratio a posteriori (considerando un Risk Free nullo), che misura la quantità di rendimento ottenuto per unità di rischio sostenuta nel periodo (quindi una sorta di rapporto benefici-costi) ci accorgiamo che è nettamente più alto per la strategia 3D (Tabella 01).
BUY&HOLD | 3D Strategy | |
mean | 0.03% | 0.04% |
dev.st | 1.59% | 1.26% |
SR | 0.021 | 0.034 |
CONCLUSIONI
L’analisi realizzata ha messo in evidenza che ogni mercato ha le proprie peculiarità e come tale non è generalizzabile in termini di migliori giorni per investire.
Questo, però, potrebbe essere un vantaggio per la realizzazione di una strategia combinata.
Premesso questo, possiamo dire però che c’è una tendenza a favorire il Martedì come giorno migliore (considerando gli ultimi 20 anni).
Al contrario, c’è una buona frequenza negativa sugli estremi della settimana, lunedì e venerdì che, in molti casi, sembrerebbero giorni da evitare.