Robotica comandata da intelligenza artificiale, veicoli autoguidati; una quantità di dati da immagazzinare, gestire ed elaborare sempre più alta; smartphone, laptop. Il cuore di ognuno di questi prodotti è il “chip”, componente fondamentale, ma che si evolve ad un ritmo senza precedenti, puntando verso un mercato sempre più monopolizzato. Un contesto articolato ed in rapido sviluppo gestito da poche società super avanzate.
Il team di The Sigma Squared ha ricreato uno schema logico semplificato per mettere in evidenza i principali attori in un’ottica di investimento; la nostra valutazione finanziaria e la verifica dei multipli di mercato aiuterà a farsi un’idea del posizionamento dei principali player.
Quello che segue è il secondo dei due articoli che analizzano questo mercato.
RESOCONTO DELLA PARTE 1
Nel primo articolo “ Investire nel mercato dei semiconduttori (parte 1) “ abbiamo analizzato in dettaglio il segmento di mercato dei Chip 5 nm dominato da Nvidia (NVDA), rappresentato nella parte destra dello Schema 01 (già precedentemente presentato).
L’analisi proposta, attraverso il confronto tra i multipli di mercato, ci aveva portato a pensare ad una possibile sopravvalutazione di NVDA, giustificata dalla posizione di momentaneo monopolio che è stata capace di ritagliarsi e che il mercato stava prezzando.
Passeremo ora all’analisi del blocco centrale dello schema, che interessa i due competitor Qualcomm (QCOM) e Mediatek (2454.TW).
QUALCOMM Vs MEDIATEK
Qualcomm e Mediatek sono due società molto attive sul mercato del mobile. Entrambe progettano componentistica per Smartphone, processori (in particolare) con due classi di qualità e costi differenti, ma, nella pratica, in competizione tra loro.
Qualcomm (statunitense) è ritenuta il “Top quality” del mercato, rinomata per il suo processore per smartphone chiamato “Snapdragon”; per capire nella pratica quanto importante è Qualcomm per i nostri smartphone, potete provare a collegare un dispositivo bluetooth al vostro telefono: molto probabilmente apparirà la scritta “Qualcomm”, segno che è proprio un suo chip che sta permettendo la connessione.
Al contrario, i processori Mediatek (società Taiwanese) sono più basici ma proprio per questo sono anche più economici.
Per avere un’idea delle differenze in termini di prodotti finali, dobbiamo sapere che Apple è un cliente affezionato di Qualcomm mentre Xiaomi è il principale di Mediatek.
Ma veniamo ora ad un primo screening, osservando la (già proposta) Tabella 01.
Concentrandoci sulle due società in oggetto (evidenziate in arancione) possiamo vedere valori bassi di PE per QCOM (15.6 contro la mediana di 18.92) e valori più alti (intorno al 20) per la sua competitor. Situazione che appare però diversa correggendo il PE per il tasso di crescita: i valori di PEG risultano essere decisamente più bassi (i più bassi del panel) e praticamente allineati tra le due, segno che il mercato sta includendo valori di crescita molto alti per entrambe.
Il tasso di crescita intrinseco per l’americana QCOM è del 22% contro un 32% dell’avversaria Taiwanese.
Per la spiegazione dei multipli utilizzati si faccia riferimento al precedente articolo visionabile a questo link.
Passando alla valutazione del debito, possiamo notare che la percentuale del patrimonio netto sul totale delle passività di QCOM è del 17% contro il 70% di Mediatek; questo indica la presenza di un’alta leva finanziaria riconfermata dalla scomposizione del debito mostrata nelle ultime colonne della Tabella 02.
Valutandola sui valori di bilancio, la leva di della società americana arriva quasi al 270%, reso possibile dall’enorme capitalizzazione di mercato che riduce l’entità del debito a solo l’ 11%, dettaglio che ci deve sicuramente mettere in guardia.
Sul lato debito sembrerebbe più nobile Mediatek che presenta livelli estremamente più bassi (tra i più bassi del settore), privilegiando il debito a breve termine piuttosto di quello a lungo, in linea con la politica di molte altre società tech Taiwanesi.
Ma vediamo ora se questo debito è speso bene, verificando l’ammontare dedicato alla ricerca e sviluppo rispetto ai ricavi di vendita (riproposta in Tabella 03).
Avremmo preferito vedere un livello di R&D to Revenue più alto per QCOM dato il livello di indebitamento, ma al contrario lo abbiamo per Mediatek con un 24%, collocandosi tra le più alte del settore.
La società americana presenta comunque un valore nella fascia alta del settore se pur più basso della competitor.
Infine, la Tabella 04 completa la nostra analisi, scompattando il valore aziendale nelle due componenti “asset in place” e “growth opportunities” (si veda il precedente articolo per una spiegazione più dettagliata link).
La società di Taiwan ha una composizione di valore più rischiosa rispetto a quella americana, presentando un livello “Growth” più alto di quello “Value”.
La capacità di produre reddito in essere di Qualcomm rappresenta circa la metà del suo valore aziendale totale; si potrebbe quasi dire che per poco non entri nella classificazione delle società “Value”, rimanendo infatti nella fascia alta del panel in termini di valore “Asset in Place”.
CONCLUSIONI (PARTE 2)
Abbiamo analizzato il blocco di competitor formato da Qualcomm e Mediatek per il segmento di mercato del “mobile”.
Con le stesse premesse del precedente articolo possiamo dire di aver osservato quanto segue:
- Qualcomm (QCOM): i multipli equity segnalano sottovalutazione, con un’alta crescita in atto, ma l’alta leva finanziaria frena l’ottimismo sul titolo, che al contrario preoccupa; molto buona la capacità di produrre reddito, consolidato, quasi da categoria value;
- Mediatek (2454.TW): anche in questo caso i multipli equity segnalano sottovalutazione, con un’alta crescita in atto; la situazione del debito è esattamente opposta a quella della competitor ma la configurazione di valore è più in prospettiva futura che consolidata.
Questo è quanto possiamo dire al momento per queste due società che sicuramente meritano di essere tenute sotto controllo.