In molti si stanno domandando se è arrivato il momento di inserire Netflix nel proprio portafoglio; dal massimo di Novembre, il titolo ha perso il 50% del proprio market cap.
Il Team di The Sigma Squared ha realizzato una dettagliata analisi finanziaria che punta a capire se le prospettive di crescita ed il valore della società giustifichino il livello attuale di prezzo.
Presentiamo inoltre il nostro primo report mensile che forniremo gratuitamente via email a tutti gli iscritti al sito.
NETFLIX
Netflix è una società statunitense che offre contenuti d’intrattenimento via Internet in cambio del pagamento di un abbonamento mensile.
Nasce nel ’97 come rivenditore di DVD per poi trasformarsi in un vero e proprio produttore di film e serie TV.
Nel 2016 diventa leader indiscussa del settor “on demand” e raggiunge quasi tutti gli stati al mondo.
Nel 2020 il suo monopolio comincia ad essere messo in discussione da competitor quali Amazon, Disney, WarnerMedia, HBO, Hulu, Apple, obbligando Netflix a concentrarsi sulla realizzazione di contenuti in esclusiva.
IL MERCATO DELLA TV “ON DEMAND”
Il mercato della TV a pagamento è in forte crescita; nel 2021 il numero degli abbonamenti a livello mondiale ha superato il miliardo e si prevede una crescita (con intensità minore) fino a quasi 1.5 miliardi entro la fine del 2026 (Grafico 01).
In questo contesto il mercato si frammenta in un gran numero di competitors, dove Netflix ed Amazon detengono da sole più del 50% (Grafico 02).
L’abbonamento mensile del VOD (Video on Demand) è una formula molto conveniente per l’utilizzatore dato che può essere disdetto da un mese all’altro; per evitare di perdere clienti, i player di questo mercato devono continuamente rinnovarsi creando nuovi ed esclusivi contenuti; ma questo implica l’investimento di notevoli risorse (Grafico 03).
Se dal punto di vista dell’utilizzatore può essere vista come una buona notizia, dal punto di vista del valore aziendale rappresenta un costo che ne riduce gli utili e ne abbassa il valore. Ovviamente, questo discorso è valido solo se l’aumento delle spese è più che proporzionale all’aumento dei ricavi. Non lo è in caso contrario.
Dando un’occhiata all’andamento del rapporto costi su vendite si Netflix infatti, non sembrerebbe un problema, anzi: il costo del venduto rispetto alle vendite è in diminuzione (Grafico 04).
Un altro dato importante che dovremmo considerare per capire il livello di competitività di Netflix è dato del costo del servizio rispetto ai competitor (Grafico 05).
Possiamo notare che Netflix si colloca nella fascia bassa infatti, il suo abbonamento da 8.99 dollari al mese risulta essere competitivo.
ANALISI FINANZIARIA DI NETFLIX
Il 17 Novembre 2021 Netflix raggiunge il suo massimo storico sfiorando i 701 dollari per azione. Da quel momento comincerà un inesorabile declino che culminerà con l’uscita degli ultimi utili: il 20 Gennaio a chiusura dei mercati segnerà quasi un -30% in pre-market per poi chiudere la successiva giornata con un rendimento del -22%.
Si dovrà attendere un’ulteriore giornata per vedere il minimo degli ultimi due anni, segnato da una perdita del 50% della capitalizzazione (Grafico 06).
Ma com’è possibile un crollo del genere?
Il driver per le vendite di Netflix è il numero di abbonati; gli analisti si aspettavano una crescita di 4 milioni di nuovi iscritti per il primo trimestre del 2022, una crescita moderata se confrontata alle precedenti.
Parallelamente all’uscita degli utili, Netflix ha abbassato la stima dei nuovi iscritti per il primo trimestre a 2.5 milioni, decisamente più bassa.
Se proiettato nel futuro, questo elemento produce un effetto devastante per la stima del valore aziendale, riducendone enormemente le aspettative di crescita (Grafico 07).
Per capire l’effettivo valore della società alle nuove condizioni di stima possiamo utilizzare un “Discounted cash flow”: questo modello ci permette di attualizzare i flussi di cassa futuri prodotti dell’entrate degli abbonamenti.
Assumendo che:
- Il costo del capitale “WACC” sia di 6.8%;
- Si valuti la società con un modello a due stadi, con una prima parte di crescita costante del n° di abbonati del 5% per 10 anni;
- si utilizzi come proxy di proiezione infinita dopo i 10 anni le vendite moltiplicate per un multiplo di settore pari a 3.9x;
- il rapporto EBIDTA su Vendite tenda a crescere di 2% fino a stabilizzarsi a quota 36%;
quindi utilizzando un modello del tipo:
Potremmo ottenere un FAIR VALUE, cioè un valore equo rappresentativo del valore reale della società, pari a circa 364 dollari che è al di sotto del valore attuale.
CONCLUSIONI
La rivisitazione al ribasso delle stime di crescita future del numero di abbonati ci hanno portato a realizzare una valutazione in linea con il trend attuale.
Il modello DCF (“Discounted Cash Flow”) ibrido da noi scelto per la valutazione ci ha portato a stimare un valore equo più basso del valore attuale di mercato.
C’è anche un altro problema dovuto al livello di debito che rende Netflix particolarmente fragile.
Riportiamo tutti i dettagli all’interno del nostro report mensile che questo mese renderemo scaricabile direttamente dal seguente link:
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