Mercoledì 19 aprile, la società americana leader nella produzione delle auto elettriche ha rilasciato gli ultimi dati trimestrali.
Il mercato non ha apprezzato e il giorno dopo Tesla ha perso il 10% della propria capitalizzazione.
In questo articolo presentiamo un’analisi che trova spiegazione al crollo del mercato, proponendo quello che potrebbe essere un possibile Fair Value alle attuali prospettive di crescita.
LA PRECEDENTE ANALISI
Il 12 aprile 2022 abbiamo proposto la nostra prima analisi su Tesla (potete trovarla a questo link); in quel momento il titolo era vicino ai massimi storici, a quota 340 dollari per azione.
La nostra indagine ci aveva condotti a concludere che il titolo fosse sopravvalutato di circa un 50%; a novembre, il mercato ci ha dato ragione.
A distanza di un anno, proponiamo un argomentato aggiornamento che punta a verificare se l’attuale calo di prezzo sia giustificato o meno.
Q1 2023: RECAP ULTIMA TRIMESTRALE:
I nuovi dati trimestrali di Tesla hanno rivelato un fatturato totale di 23.3 miliardi, in decrescita del 4% rispetto al precedente trimestre, ma in linea con il rallentamento medio stagionale presente nel Q1, con media di -3.70% (Grafico 01).
La crescita registrata rispetto al Q1 del 2022 è stata del +24% con un utile per azione di 0.85 dollari.
La società automobilistica statunitense è fortemente soggetta ad un fattore stagionale che ne condiziona la produzione e quindi le vendite; il Grafico 02 mostra l’effetto della stagionalità sul primo trimestre, in termini di auto prodotte a confronto col rispettivo tasso di crescita.
Questi risultati si sono dimostrati in linea con le aspettative degli operatori, ma i tagli sui prezzi delle automobili hanno pesato sul margine lordo che è passato da un 22% ad un 18% (era 27% nel Q1 del 2022); il mercato ha penalizzato questo dato e ha spinto il titolo a perdere -7% in pre-market e un -10% nella giornata di giovedì (Grafico 03).
Le entrate dell’automotive rappresentano l’ 85% del fatturato; il restante è diviso tra comparto energetico e quello dei servizi in generale (Grafico 04).
Il comparto energetico, quello che si occupa della produzione dei megapack di stoccaggio di energia, è in forte crescita: nell’ultimo trimestre ha sfiorato i 4000 MWh di installazione (Grafico 04, barre blu).
La linea gialla nel grafico mostra il numero di Supercharger nel mondo, cioè i distributori di energia elettrica per ricaricare le automobili, ormai a quota 5000, in costante crescita.
FAIR VALUE DI TESLA
Fatta una panoramica sul business di Tesla, ora dobbiamo farci un’idea di quelle che potrebbero essere le prospettive di crescita future e, per farlo, possiamo partire dalla capacità massima di produzione delle gigafactory di Musk: il Grafico 06 mostra l’evoluzione storica di tale variabile ed una possibile previsione basata in parte sulle indicazioni aziendali ed in parte sulla retta di regressione storica (linea tratteggiata).
In base alle informazioni in nostro possesso, riteniamo verosimile che da qui a 10 anni la massima capacità produttiva di Tesla arrivi a 5 miliardi di unità.
Dato che la produzione effettiva degli ultimi 5 anni è stata del 21.42% sulla capacità totale, utilizzeremo questo dato come riferimento per la produzione di Tesla dei prossimi 10 anni.
Sulla base dei prezzi medi di mercato dei vari modelli di autovetture e tenendo in considerazione le differenti regioni n cui vengono vendute, abbiamo calcolato il fatturato per stabilimento a massima capacità e ne abbiamo estratto il 21.42%, correggendolo per un tasso di convergenza dinamico da 2% al 12% in 10 anni, in modo da simulare la contrazione che le società potrebbe subire aumentando di dimensione.
Il risultato è la previsione riportata nel Grafico 07.
Questo scenario vede una società in continua crescita ad un ritmo sostenuto con il segmento dell’automotive costante a circa l’85% del fatturato totale; non tiene però conto della possibile realizzazione della gigafactory messicana, ma comprende già la produzione del Semi Truck.
Come sempre abbiamo previsto 3 scenari su cui calcolare il Fair Value, partendo dai due estremi:
- “Frozen scenario”: uno scenario base che ipotizza di congelare gli utili della società allo stato attuale in modo da capire quale possa essere un valore di base del business di Tesla senza previsioni di crescita;
- “Optimistic scenario”: uno scenario in cui il livello di crescita degli utili continua a crescere costantemente al ritmo storico e che considera la produzione dei Semi-Truck come da indicazioni della società e quindi con 50.000 unità già nel 2024.
Infine abbiamo ipotizzato uno scenario (“Likely scenario”) in cui Tesla cresca al ritmo descritto nel Grafico 07, dove la produzione dei Semi-Truck è dimezzata rispetto alle previsioni della società (sulla base delle notoriamente ottimistiche stime di Musk).
Le previsioni di vendita dei tre scenari sono rappresentate nel Grafico 08.
Ricalcolando i Fair Value con i nuovi tassi di sconto del mercato ed utilizzando un EBITDA su fatturato costante nel tempo e pari al 17.5%, il risultato è che Tesla risulta ancora una volta sopravvalutata (Tabella 01).
Il Grafico 09 mostra la proiezione del prezzo nei vari scenari:
CONCLUSIONI
Attraverso un modello Discount Cash Flow ibrido (cioè che unisce elementi anti-ciclici, quindi capace di calcolare un valore societario in termini assoluti, ad elementi ciclici, in grado di contestualizzare in parte il valore riscontrato alle condizioni attuali di mercato) abbiamo calcolato il possibile Fair Value di Tesla (TSLA) ipotizzando diversi scenari.
I valori ottenuti metterebbero in evidenza una sopravvalutazione tra il 30% ed il 40%.
Quindi, ad oggi, ammettendo che il modello utilizzato e gli assunti imposti siano una corretta rappresentazione della realtà, Tesla risulterebbe un titolo interessante.