La stagionalità delle Commodities è argomento abbastanza noto. Ma quando si tratta di puntare su questa stagionalità si farebbe bene ad interpellare anche la statistica. Noi di The Sigma Squared abbiamo verificato per voi la stagionalità del Nickel in modo da darvi una panoramica di come si muove il suo prezzo e di come potrebbe eventualmente essere inserito all’interno di un portafoglio.
A COSA SERVE IL NICKEL
Il Nickel è principalmente utilizzato a livello industriale per la finitura dell’acciaio: viene combinato per la produzione di leghe sia per migliorare le proprietà anticorrosione, sia per aumentarne le caratteristiche tecniche quali durezza, tenacità e duttilità. Inoltre, viene anche impiegato come trattamento superficiale (nichelatura) per componenti in acciaio con il fine ultimo di aumentare la resistenza a corrosione.
Informazione non meno importante: è impiegato per la costruzione di batterie ricaricabili.
Da un lato, quindi, si potrebbe pensare che il suo consumo sia destinato a salire, ma è bene considerare anche un altro dettaglio: l’aumento significativo di casi di allergia negli esseri umani a questo elemento ha portato la comunità Europea a dettare limiti massimi consentiti di applicazione del Nickel agli oggetti di uso comune. Non è noto quanto questo abbia compromesso il suo consumo ma sicuramente è un dettaglio che perlomeno ne attenua la crescita.
Preso atto delle informazioni generali, si tenga presente che il suo consumo e la sua produzione, ad oggi, sono comunque in crescita.
PRODUZIONE DEL NICKEL
Prima di tutto è bene farsi un’idea di chi produce Nickel, o forse sarebbe meglio dire: “chi lo estrae”.
La classifica dei principali produttori di Nickel al 2019 (dati da bilancio) sono i seguenti:
Produzione [t] | |
Norilsk Nickel | 228.687 |
Vale | 208.000 |
Jinchuan Group | 150.000 |
Glencore | 120.600 |
BHP Group | 87.000 |
Anglo American | 42.600 |
South32 | 41.100 |
Rest of the world | 1.822.013 |
Nel 2019, le prime 8 compagnie minerarie per produzione di Nickel possedevano circa il 33% della produzione globale (Grafico 01).
Ad oggi, la classifica per il 2020, considerando i dati parziali attuali, si presenta pressochè invariata, se non salvo per la fetta totale dei primi 8 produttori che si è leggermente ridotta passando circa al 29% (Grafico 02).
Se guardiamo l’andamento storico della produzione degli ultimi 10 anni rapportato a quello dei primi tre produttori, possiamo farci un’idea del livello di frammentazione di questo mercato (Grafico 03).
TITOLI AZIONARI CORRELATI AL NICKEL
Una volta chiarito il quadro generale, l’analisi della stagionalità del Nickel potrebbe partire da un’ipotesi di correlazione tra l’andamento del suo prezzo ed i profitti delle compagnie minerarie che lo estraggono. Si consideri però, che tendenzialmente il Nickel non è il “main business” di queste multinazionali minerarie, ma solo una parte (e a volte anche molto piccola) delle loro attività totali. Questo dettaglio non è trascurabile perchè incide sulla qualità dell’informazione che potremmo estrarre dall’andamento del prezzo del Nickel per ricavarne l’andamento degli utili delle rispettive società d’estrazione.
THE SIGMA SQUARED NICKEL INDEX
Per dare evidenza di questo concetto, abbiamo realizzato un indice composto dai rendimenti azionari delle principali imprese minerarie (esclusa la cinese Jinchuan Group) con ponderazione dinamica annuale sul volume estratto di Nichel di ognuna (Grafico 04).
L’indice costruito sintetizza l’andamento dei titoli azionari principalmente coinvolti nell’estrazione di Nickel; per costruzione avrà quindi forte correlazione con le sue componenti che a loro volta saranno fortemente correlate tra di loro per ragioni di settore:
A questo punto, per capire quanto il business di queste imprese minerarie dipenda dal movimento del prezzo di mercato del Nickel, possiamo semplicemente confrontare il The Sigma Squared Nickel Index con un ETF replica del suo andamento.
A tal fine abbiamo scelto il Wisdom Tree Nickel NICK (quotato su LSE), un ETF che ha come benchmark Bloomberg Sub Nickel TR USD (Grafico 05).
I due sono correlati positivamente nell’ordine di 0.25, cioè una correlazione non trascurabile ma sicuramente nemmeno così forte.
In realtà lo stesso ETF, se confrontato al prezzo globale del Nickel (dati FRED) non ha un’eccessiva correlazione (Grafico 06) pari a 0.44.
In questo caso bisogna dire che anche il timeframe può essere una causa, essendo la correlazione calcolata su dati mensili invece che settimanali.
Queste basse correlazioni rendono complicata l’analisi di eventuali stagionalità e la definizione di quali strumenti acquistare come proxy del Nickel.
STAGIONALITA’ DEGLI STRUMENTI CORRELATI AL NICKEL
Abbiamo visto che proxare il Nickel con le imprese che lo estraggono non è fattibile, o perlomeno si rischia di avere basse correlazioni; per intenderci, acquistando VALE con l’idea che il prezzo del Nickel salirà, comporta assumere posizioni su tutti i prezzi delle altre commodities che la multinazionale tratta, come (ad esempio) rame, cobalto, ferro ecc… questo significa che se pur il crescere del prezzo del Nickel avrà un effetto positivo sugli utili dell’impresa, non è detto che nel complesso delle sue attività, il titolo subisca un effetto di ascesa.
Possiamo dimostrarlo verificando la stagionalità con il nostro solito approccio: prendendo in esame le società minerarie attraverso il The Sigma Squared Nickel Index possiamo riscontrare rendimenti mediamente positivi nei mesi di Aprile e Ottobre, mesi già evidenziati nei precedenti articoli (per dettagli vedi -> “I Migliori mesi per investire in borsa”).
max | min | |
Gennaio | 5,72% | -1,08% |
Febbraio | 4,77% | -2,15% |
Marzo | 6,42% | -5,78% |
Aprile | 8,48% | 0,61% |
Maggio | 0,31% | -7,24% |
Giugno | 4,03% | -1,86% |
Luglio | 5,32% | -2,10% |
Agosto | 2,10% | -3,23% |
Settembre | 3,27% | -6,20% |
Ottobre | 6,24% | 2,37% |
Novembre | 4,00% | -5,02% |
Dicembre | 6,30% | -1,25% |
Differente invece è il Wisdom Tree Nickel (NICK) che presenta un rendimento medio mensile nel solo mese di Dicembre con un intervallo che va da 2.9% a 15.4%.
STAGIONALITA’ DEL NICKEL
Analizzando con la stessa statistica t-Student con n-1 gradi di libertà il prezzo mensile del Nickel a livello globale, possiamo riscontrare rendimenti medi mensili in mesi ancora differenti, Gennaio e Febbraio (Tabella 03).
max | min | |
Gennaio | 7,08% | 1,27% |
Febbraio | 5,41% | 0,26% |
Marzo | 4,01% | -2,22% |
Aprile | 4,21% | -2,42% |
Maggio | 3,73% | -3,38% |
Giugno | 1,15% | -6,90% |
Luglio | 4,56% | -4,02% |
Agosto | 4,77% | -3,06% |
Settembre | 2,49% | -2,70% |
Ottobre | 2,20% | -6,31% |
Novembre | 1,21% | -4,37% |
Dicembre | 2,40% | -3,40% |
Il Grafico 07 mostra i rendimenti medi mensili riferiti alla tabella 03.
CONCLUSIONI
L’analisi della stagionalità del Nickel ha presentato non poche complicazioni, mostrandola difficile da proxare; infatti, facendo riferimento alle statistiche riscontrate, gli strumenti azionari delle aziende minerarie analizzate non sono delle buone proxy del Nickel.
Lo stesso ETF (NICK), che dovrebbe essere una buona replica del suo andamento, presenta una correlazione di solo 0.44 ed una stagionalità che precede di un mese quella reale del prezzo del metallo; il Nickel, infatti, evidenzia un rendimento medio positivo nei primi due mesi dell’anno.
Gli ETF sono spesso utilizzati per asset allocation di portafoglio e, supponendo una stagionalità del Nickel nota agli operatori, si potrebbe ipotizzare che la tendenza positiva dei rendimenti del mese di Dicembre dell’ETF potrebbe essere attribuita alla tendenza ad anticipare il mercato della commodity; acquistando lo strumento nel mese precedente alla sua stagionalità positiva, la domanda di nickel cresce facendone così aumentare il prezzo.
Potrebbe essere quindi che la stagionalità di questo ETF sia di origine puramente finanziaria?
In conclusione, la nostra analisi sulla stagionalità del Nickel ci ha portato ad identificare rendimenti medi positivi (secondo una t-Student n-1 gradi di libertà) sui mesi di Gennaio e Febbraio.