Il consensus generale si pronuncia a favore di un 2023 che vedrà gli Stati Uniti in recessione.
Ma cosa ci dicono i mercati a tal proposito?
L’analisi dei singoli settori di mercato può conferirci una prospettiva più precisa riguardo al posizionamento del ciclo di mercato in modo da fornirci indizi su quali saranno i settori più performanti.
In questo articolo presentiamo l’aggiornamento della ricerca che nel 2021 ci ha permesso di capire quali settori potessero avere ancora qualcosa da offrire e quali invece avevano già raggiunto il proprio apice.
LA PRECEDENTE ANALISI
Il 17 agosto 2021 abbiamo pubblicato un articolo intitolato “Ciclicità dei settori del mercato azionario” in cui mostravamo una tecnica per capire quali settori stessero sovraperformando e quali sottoperformando il mercato.
Questa informazione, unita ad un collocamento di tipo temporale basato sui cicli di mercato, ci ha dato la possibilità di collocare astrattamente ogni settore in un punto preciso del ciclo di mercato.
Nell’articolo abbiamo spiegato le fasi del ciclo economico e abbiamo mostrato quali settori storicamente hanno performato meglio in ognuna di esse (Grafico 01).
A distanza di più di un anno abbiamo deciso di aggiornare la ricerca in modo da capire quali potrebbero essere i settori più performanti del 2023.
CICLICITA’ SETTORIALE DEL MERCATO STATUNITENSE
L’analisi qui realizzata sintetizza le performance dei vari settori economici attraverso delle proxy di mercato, costruite equiponderando i titoli più rappresentativi dei propri settori di riferimento, selezionati tra quelle ad alta capitalizzazione (“large cap”). La scelta della equiponderazione è stata adottata per evitare distorsioni indotte da aziende con capitalizzazioni molto grandi (ad esempio come Apple).
Facendo 100 Febbraio 2016, le performance dei settori ad oggi sono quelle riportate nel Grafico 02.
Osservando il grafico è possibile notare un disallineamento tra inizio del bear market del settore healtcare (linea grigia) e di quello del tecnologico (linea azzurra): i due punti di massimo infatti non coincidono.
Inoltre, possiamo anche osservare come l’Healtcare abbia subito un drawdown più ampio rispetto a quello del tecnologico, settore che pare essere in una fase laterale.
Questa è una prospettiva diversa rispetto a quella che potrebbe conferirci un portafoglio ponderato per capitalizzazione.
Facendo ora uno zoom sull’attuale bear market, con inizio sul crollo di mercato di Novembre 2021, e sottraendo ad ogni performance di settore la media di mercato, otteniamo ciò che viene rappresentato nel Grafico 03.
Attraverso questa rappresentazione la linea dello zero indica la media di mercato quindi i settori al di sotto di essa mostrano sottoperformance; viceversa, quelli sopra, dove ovviamente spicca il settore energetico (linea grigia) mostrano sovraperformance.
Il tecnologico ottiene il peggiore risultato insieme ad Healtcare, Consumer Cyclical e Communication Services.
Il settore Finanziario e quello Industriale mostrano una performance piatta mentre il real estate, dopo una prima fase di rialzo, è caratterizzato da un lento e progressivo declino.
Disponendo i risultati su quello che nella precedente analisi abbiamo definito l’ “orologio settoriale” otteniamo una più chiara visualizzazione (Grafico 04).
INIZIO FASE DI RECESSIONE
Per capire dove potrebbe collocarsi temporalmente la fase di recessione di questo ciclo economico potremmo verificare la curva a scadenza dei tassi d’interesse americani.
In particolare, abbiamo verificato l’effetto anticipatorio dello spread tra tassi Treasury 10 e 2 anni: è noto che l’inversione della curva 10-2 tende ad anticipare le fasi recessive dell’economia americana.
Nel Grafico 05 possiamo osservarne l’andamento.
Considerando il periodo dal 1977 e verificando il numero di settimane in cui si è verificata l’inversione (almeno due consecutive) possiamo calcolare che dal momento dall’inversione (taglio della linea dello zero nel grafico) all’inizio di una recessione sono passate da un minimo di 42 ad un massimo di 96 settimane, 69 in media che equivalgono a circa 17 mesi.
Ad oggi siamo alla 25esima settimana dopo l’inversione e se anche in questo caso la curva dovesse fungere da segnale anticipatorio allora dovremmo aspettarci una fase di recessione per fine 2023; possiamo inoltre aggiungere che, se la recessione dovesse presentarsi perfettamente in media, potremmo addirittura conoscere il mese preciso in cui questo accadrebbe, cioè novembre 2023.
INIZIO FASE RECOVERY
L’ Economic Cycle Research Institute (ECRI) di New York ha calcolato che le recessioni americane durano in media 11 mesi.
Se la recessione a cui stiamo andando incontro dovesse rispettare perfettamente la durata media, allora potremmo aspettarci l’inizio della fase di Recovery per ottobre 2024 (Grafico 06).
Come già detto, tutte queste ipotesi producono uno scenario indicativo; infatti, difficilmente il ciclo economico svilupperà le sue fasi con timing perfettamente nella media ma, assumere punti fissi temporali ci aiuta a comprendere la potenziale dimensione delle varie fasi.
MINIMO DI MERCATO
Nell’ultima ricerca pubblicata “Nasdaq: cicli, previsioni e bolle speculative” abbiamo visto come possibile scenario sul Nasdaq il verificarsi di un bottom di mercato ad inizio 2024 (per i dettagli su come questa conclusione sia stata raggiunta vi invitiamo a fare riferimento direttamente al precedente articolo).
Negli ultimi 50 anni il bottom di mercato è avvenuto quasi sempre durante il periodo di recessione; l’unico caso in cui è avvenuto dopo è durante la bolla delle dot-Com, nel 2000 (Grafico 07).
Dall’inizio della recessione al minimo di mercato passano in media 42 settimane, un dato che in realtà è molto volatile e che quindi non gode di robustezza statistica.
Ma a solo titolo indicativo, assumendo novembre 2023 come inizio della recessione (come visto in precedenza) allora il bottom di mercato risulterebbe a febbraio 2024, risultato che combacia quasi perfettamente con i risultati visti nella precedente analisi “Nasdaq: cicli, previsioni e bolle speculative” e che quindi assumeremo come realistica.
DISPOSIZIONE SETTORIALE RISPETTO AL CICLO ECONOMICO
Arrivati a questo punto ci rimane solo da capire a che avanzamento potremmo immaginare i vari settori all’interno del ciclo economico.
Gli assunti di partenza sono quindi i seguenti:
- 01/11/2023 -> Inizio fase di Recessione;
- 01/02/2024 -> Bottom di mercato;
- 01/10/2024 -> Inizio fase di Recovery;
Fissati questi punti, possiamo estrarre la posizione dei diversi settori, attraverso il metodo di reverse engeenering visto nell’analisi “Ciclicità dei settori del mercato azionario”; in seguito quindi ad alcuni calcoli, il risultato che otteniamo è quello rappresentato nel Grafico 08.
Il settore tecnologico sembrerebbe il più in ritardo, posizionandosi a metà fase Slowdown; se questo fosse vero l’aspettativa dovrebbe essere quella di un ulteriore ribasso prodotto dalla fase di recessione; in effetti, come visto in precedenza, la performance depurata dal media di mercato del tecnologico, sembrerebbe proprio in una fase laterale che corrisponderebbe all’aspettativa dello Slowdown.
Per quanto riguarda gli altri settori, interessante è il posizionamento del Consumer Defensive che si troverebbe nel pieno della sua fase favorevole e le Utilities che invece starebbero per entrarci.
Real Estate e Communication Services invece sarebbero in una fase discendente.
CONCLUSIONI
Premettiamo che l’analisi presentata in questo articolo si fonda su assunti che implicano una previsione dell’andamento ciclico futuro dell’economia americana; se la realtà dovesse svilupparsi diversamente potrebbe indurre risultati differenti. Lo scenario qui ipotizzato è stato calibrato sulla media di ciò che è accaduto in passato ma non c’è ragione di credere che il futuro si possa presentare come il passato. É quindi opportuno ponderare i risultati qui presentati con la giusta dose di scetticismo ed eventualmente considerarli al solo fine di un mero orientamento sulla possibile dimensione temporale del ciclo economico in corso.
Precisato questo, i risultati qui ottenuti, in linea anche con la precedente analisi sul Nasdaq, mostrerebbero uno scenario in cui il settore tecnologico avrebbe ancora spazio per scendere, posizionandosi a meno della metà del suo ciclo discendente; al contrario, quello del Consumer Defensive potrebbe avere margine di crescita essendo invece all’inizio della fase di Recessione.
Una nota particolare possiamo farla anche al Real Estate, attualmente in fase discendente, che sembrerebbe non essere ancora arrivato al suo minimo; al contrario, il settore delle Utility, si troverebbe all’inizio della fase di crescita, con un potenziale lungo periodo di crescita.