Ciclicità dei settori del mercato azionario

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Nell’attuale fase del ciclo economico, in quali settori è meglio investire?

Indice

La ciclicità dei settori del mercato azionario può essere utilizzata per produrre extrarendimenti: capire a che punto siamo nel ciclo economico può aiutarci a comprendere quali settori potrebbero essere più redditizi nel prossimo futuro.

Il team di The Sigma Squared ha realizzato un’indagine proprio su questo, concentrandosi sul mercato statunitense in cui viene proposto un aggiornamento del ciclo economico e la collocazione temporale di ogni settore del mercato nordamericano; nel seguente articolo pubblichiamo i risultati gratuitamente con l’obiettivo di cogliere l’attenzione e l’interesse di altri specialisti del settore e con la speranza di ottenere commenti o suggerimenti per un eventuale approfondimento.

IL CICLO ECONOMICO

L’estrema espansività delle politiche monetarie mondiali sta guidando un rally rialzista nel mercato americano senza precedenti: le società tecnologiche fanno da apripista continuando a segnare record storici.

Partendo dalle basi, quando parliamo di “ciclo economico” intendiamo l’alternanza più o meno costante di due fasi, quella di “Espansione”, in cui l’economia cresce, e quella di “Recessione” in cui viceversa, decresce.

Un maggiore dettaglio può essere raggiunto spezzando il ciclo in quattro fasi più specifiche, che possiamo sinteticamente descrivere come segue:

ESPANSIONE: l’economia cresce, GDP sale, l’indice di disoccupazione scende, gli investimenti aumentano insieme al debito; questa fase è caratterizzata da un forte ottimismo, da un aumento di M&A e IPO. La politica monetaria comincia ad essere stringente ma in modo moderato. Tale fase è infine caratterizzata da forti leve finanziarie e dall’ingresso di investitori retail.

RALLENTAMENTO: una volta raggiunto il picco di crescita e degli utili, la frenesia da eccessivo ottimismo scompare, la politica monetaria diventa più stringente per cercare di contrastare lo spettro dell’inflazione. La forte esposizione al debito potrebbe non essere più giustificata e le società cominciano a tagliare il superfluo.

CONTRAZIONE: gli utili calano, l’attività diminuisce, c’è una contrazione del credito e la politica monetaria ritorna accomodante per cercare di riattivare la macchina degli investimenti.

RIPRESA: la crescita riprende in modo moderato guidata dai grandi investitori, il credito aumenta, le scorte cominciano a ridursi e le vendite a crescere. La politica monetaria rimane accomodante. Gli outlook macroeconomici cominciano ad essere più positivi.

Se lasciata incontrollata questa altalena economica (che potremmo immaginare come una sinusoide) potrebbe essere molto violenta, governata dall’euforia, dell’emotività e dall’irrazionalità. La politica monetaria e le banche centrali hanno proprio l’obiettivo (indiretto) di cercare di “tagliare” i picchi massimi e minimi, cercando di ridurre le oscillazioni cicliche naturali, appiattendo così la sinusoide economica.

SETTORI DEL MERCATO AZIONARIO USA

Le differenti caratteristiche di queste quattro fasi agevolano (in modo più o meno marcato) alcuni differenti settori e ne penalizzano altri. Questo collegamento non è sistematico e può cambiare nel tempo, ma diciamo che può darci un’indicazione di massima su cosa possiamo aspettarci dai vari settori.

Il Grafico 01 mostra una rielaborazione di uno studio SPRD del 2019, con l’implementazione di alcune nostre considerazioni.

Grafico 01: Fasi del ciclo economico e comportamenti statistici dei vari settori (riferimento al mercato nordamericano).

Da questo grafico possiamo quindi avere un’idea di quella che può essere l’aspettativa.

Il nostro obiettivo, però, è quello di capire il reale posizionamento del mercato; abbiamo quindi analizzato tutte le società large cap nordamericane divise per settore e successivamente abbiamo creato dei portafogli equipesati per osservarne l’andamento.

La scelta della equiponderazione (in alternativa alla ponderazione per capitalizzazione) è stata realizzata con l’obiettivo di eliminare eventuali effetti distorsivi dovuti eventualmente a speciali condizioni di un singolo titolo.

Il Grafico 02 ne mostra il risultato fatto 100% il 10/02/2016.

Grafico 02: Confronto tra portafogli di settore del mercato statunitense equiponderati (large cap – dati weekly); 100% = 10/02/2016

Spicca il settore tecnologico, con un rally già notevole pre pandemia, ma decisamente più intenso nel post.

Segue l’healthcare, spinto chiaramente dagli investimenti in vaccini anti-COVID-19.

In difficoltà troviamo il settore energetico che non ha ancora raggiunto i livelli post pandemia (sempre in termini di equiponderazione).

Volendo cercare di cogliere quello che potrebbe essere l’ “extrarendimento” di settore rispetto al mercato, abbiamo calcolato la media dei vari settori e sottratto il risultato ai dati precedenti di performance settoriale.

Il Grafico 03 ne mostra il risultato considerando solo il periodo che viene dopo al minimo di mercato dovuto alla pandemia.

Grafico 03: Extra-rendimenti dei portafogli di settore del mercato statunitense equiponderati (large cap – dati weekly); 100% = 16/03/2020

In questa rappresentazione si configurano chiaramente 3 classi di settori:

OUTPERFORMING: Il settore Tecnologico, Healthcare e quello dei Beni durevoli (auto, elettrodomestici, abbigliamento ecc…)  hanno sovraperformato il mercato con un’ulteriore accelerazione dei primi due nell’ultimo periodo;

NEUTRAL : Il settore Industriale, Materiali base, dei Servizi di comunicazione e quello Finanziario hanno seguito l’andamento del mercato;

UNDERPERFORMING: Il settore Immobiliare, quello dei Beni di consumo (cibo, bibite, tabacco, prodotti per l’igiene ecc…), quello Energetico e quello delle Utilities (luce, acqua ecc…) hanno prodotto una sotto-performance rispetto al mercato.

Il Grafico 04 mostra gli stessi risultati del Grafico 03 ma attraverso una rappresentazione più intuitiva (lo chiameremo “L’orologio Settoriale”) che indica l’orientamento del mercato sulla base delle performance di settore.

Grafico 04: OROLOGIO SETTORIALE: Rendimenti dei portafogli di settore del mercato statunitense equiponderati (large cap – dati weekly); 100% = 16/03/2020

A questo punto rimane solo da definire l’attuale posizionamento all’interno del ciclo economico, così da valutare quale settore abbia una più alta probabilità di formare il prossimo rally.

DISPOSIZIONE SETTORIALE RISPETTO AL CICLO ECONOMICO

Il settore tecnologico è quello che ha prodotto il rally più significativo; nel precedente articolo “Rilevare le bolle speculative: il Tech Bubble Indicator” abbiamo approfondito il tema cercando di capire l’eventuale presenza di una bolla speculativa sul Nasdaq.

La conclusione è stata che Agosto/Settembre 2021 sarebbero potuti diventare mesi interessanti per osservare possibili correzioni di mercato (si veda il nostro indicatore al seguente link). 

Sulla base di questo, assumiamo quindi che il settore tecnologico possa raggiungere un picco massimo dopo circa 80 settimane dal minimo di mercato prodotto dalla pandemia (fissato nella settimana del 16/03/2020); in questo modo, essendo trascorse 73 settimane, possiamo fissare questo settore nella zona finale di espansione del ciclo economico (precisamente al 91% della fase).

Con questo approccio che, in un qualche modo è di “reverse engineering”, possiamo capire la posizione teorica di ogni singolo settore rispetto al ciclo economico.

Si noti che ovviamente la fase di ciclo economico è univoca: non è concettualmente possibile avere diversi settori in diverse fasi del ciclo, ma diciamo che utilizzeremo questa astrazione per comprendere sia dove è effettivamente collocato il ciclo economico “in media”, sia quali sono i settori tardivi o anticipatori dell’attuale scenario.

Il Grafico 05 ne presenta i risultati:

Grafico 05: Fasi del ciclo economico e comportamenti statistici dei vari settori (riferimento al mercato nordamericano); collocamento teorico dei settori aggiornato al 10/08/2021.

Il grafico mostra una media che è tra il punto massimo dell’ Espansione e l’inizio della fase di Rallentamento.

Si noti che, con questo metodo, il settore Real Estate tende a finire fuori contesto: questo settore è particolare su molti punti di vista, e probabilmente contestualizzarlo attraverso un portafoglio azionario equiponderato non è il massimo della rappresentazione, cosa che si ripercuote anche sulle performance totali.

Inoltre non abbiamo collocato il settore Energetico: anch’esso segue dinamiche e tendenze che non possono essere contestualizzate all’interno di questo studio.

CONCLUSIONI

Basandoci sulla ciclicità dei settori del mercato azionario, abbiamo definito un metodo per collocare astrattamente i vari settori all’interno del ciclo economico in modo da comprendere quali potrebbero sovraperformare in futuro. 

Si premette che lo studio ha sviluppato un metodo d’analisi puramente analitico-statistico ed ha utilizzato il contesto macroeconomico come sanity check (per questo definito di “reverse engineering).

Detto ciò, i risultati ottenuti mostrano che il settore Finanziario e quello dei Servizi di Comunicazione sono tardivi: si dovrebbe quindi ipotizzare una loro prossima evoluzione positiva.

Se si pensa al contesto macroeconomico, per il settore Finanziario questa rappresentazione potrebbe avere un senso.

Al contrario, gli stessi risultati evidenziano come il settore dell’Healthcare sia anticipatore, avendo cominciato un rally positivo che ci saremmo aspettati di vedere in fase di Slowdown; allo stesso tempo, però, valorizza la tesi sul tecnologico, che lo darebbe come molto vicino al suo massimo.

Una fase di slowdown senza politiche monetarie restrittive è decisamente improbabile, infatti, se osservato da un punto di vista teorico, questo modello tende a traslare i settori leggermente troppo avanti rispetto al normale ciclo economico; sarebbe interessante ripetere l’esercizio ponderando i portafogli settoriali per capitalizzazione, in modo da verificare se il feedback sia lo stesso.

Si consideri però che siamo all’interno di un contesto decisamente unico nel suo genere da ogni punto di vista (politiche monetarie, pandemia ecc…), per cui risultati leggermente anomali non dovrebbero essere nemmeno così sorprendenti.

È in ogni caso interessante notare che, anche questo approccio di “reverse engineering”, porta ad un risultato molto vicino al consensus generale (si veda ad esempio il report di Fidelity Investments).

Si consideri come sempre, che questa rappresenta un’indagine preliminare, che non può essere assolutamente ritenuta esaustiva in nessuno dei suoi risultati ma che ha l’obiettivo di fare una panoramica su quelli che potrebbero essere i focus da approfondire.

POST SCRIPTUM

Speriamo che le argomentazioni trattate possano coinvolgere i lettori al fine di sviluppare approfondimenti interessanti. Eventuali idee saranno prese in considerazione ed eventualmente sviluppate. Il team di The Sigma Squared fa ricerca e pubblica i risultati in modo gratuito. Approfittatene.
NOTA: Ricordiamo che il presente articolo non è un consiglio di investimento. L’autore NON è un consulente finanziario. Il vostro capitale è a rischio.

Kris Vandelli

Kris Vandelli

Laureato in Economia e Finanza, investo da oltre 10 anni; la mia passione per la statistica mi ha portato ad approcciare i mercati in termini prevalentemente matematici.

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