Nonostante sia mediamente piccolo, il mercato Italiano è ovviamente fonte di interesse per gli investitori italiani. Abbiamo quindi verificato l’eventuale stagionalità all’interno dei suoi segmenti in modo da avere un riferimento su quali potrebbero essere gli scenari più probabili in futuro.
PRINCIPALI INDICI DEL MERCATO ITALIANO
Per capire quali siano i migliori mesi per investire nel MIB, bisogna innanzitutto fare chiarezza sul panorama in cui opera: in Italia esistono diversi mercati finanziari, a loro volta segmentati per funzione, dimensione, regolamentazioni , ecc…
Per la nostra analisi ci concentreremo su due di questi in particolare: MTA (Mercato Telematico Azionario) ed il MIV (Mercato per gli Investment Vehicles). Il primo è il più importante e segue gli standard internazionali; sul MTA vengono negoziate azioni, obbligazioni convertibili, warrant e diritti d’opzione.
Il secondo, invece, è un mercato più specifico, che ha lo scopo di dare liquidità ai veicoli d’investimento. Al suo interno troviamo i Fondi Alternativi d’Investimento chiusi sia esteri che Italiani, accessibili sia dagli operatori istituzionali che da retail.
Per avere un riferimento riassuntivo di quello che può essere l’andamento generale del mercato Italiano, si fa riferimento principalmente al FTSE MIB (Financial Time Stock Exchange Milano Indice di Borsa) che racchiude le prime 40 imprese del panorama Italiano per capitalizzazione, flottante e liquidità selezionate all’interno del MTA e del MIV. L’indice racchiude circa l’80% della capitalizzazione totale Italiana; è ponderato per capitalizzazione (tralasceremo i dettagli, poco rilevanti al fine della nostra analisi).
Un altro indice che prenderemo in considerazione è il FTSE Italia Mid cap, che ingloba le successive società per capitalizzazione, liquidità e flottante, quindi diverse da quelle del MIB, sempre selezionate all’interno del MTA e MIV.
Il FTSE Italia Star, invece, racchiude società sempre di medie dimensioni ma ad alti requisiti (Segmento Titoli ad Alti Requisiti), dovrebbe quindi rappresentare una sorta di eccellenza Italiana a livello Internazionale.
Infine, prenderemo in esame anche il FTSE Italia ALL SHARE che di fatto è un indice che racchiude tutti gli altri segmenti tra cui FTSE MIB, FTSE Italia Mid cap e FTSE Italia Small cap.
STAGIONALITA’ DEGLI INDICI ITALIANI
Al fine di verificare la presenza di stagionalità nei rendimenti azionari del mercato Italiano abbiamo analizzato gli ultimi 20 anni circa con timeframe mensile. Come già presentato nello scorso articolo “Migliori Mesi per investire in Borsa”, utilizzeremo una distribuzione t-Student come ipotesi di distribuzione rappresentativa dei rendimenti mensili dei vari indici. Come già detto, questo assume che i rendimenti siano statisticamente indipendenti tra loro.
La statistica verrà utilizzata per creare gli intervalli di confidenza sulla media dei rendimenti mensili degli indici, in modo da capire se esistono mesi capaci di ottenere dei rendimenti mediamente positivi o negativi con un livello di significatività del 90%.
Partendo dal più ampio, FTSE Italia All Share, troviamo che l’unico mese che presenta un rendimento medio positivo statisticamente rilevante è Aprile. Nel Grafico 01 viene infatti rappresentato il rendimento medio mensile dei vari mesi dell’anno, con i relativi intervalli di confidenza (barre rosse e verdi). Nel caso di Aprile, l’intervallo di confidenza ha un valore minimo già positivo; questo significa che in 90 casi su 100 il valore del rendimento di Aprile sarà positivo secondo una t-Student.
Entrando nel dettaglio delle sue componenti, cioè guardando al FTSE MIB e al Mid Cap, possiamo ritrovare la stessa dinamica (Grafico 02 e Grafico 03).
Una nota particolare va al MIB che evidenzia anche un altro dettaglio: se è vero che i rendimenti medi mensili sono tendenzialmente positivi in Aprile, è anche vero che sono tendenzialmente negativi in Maggio, infatti, in questo mese, l’intero intervallo di confidenza rimane nella fascia rossa dei rendimenti.
Risultati diversi li otteniamo guardando il FTSE Star, infatti qui la dinamica è differente: se pur Aprile rimane comunque il mese di riferimento per rendimenti tendenzialmente positivi, abbiamo anche una rilevanza su altri mesi quali Febbraio e Luglio (Grafico 04).
Mese peggiore per lo Star sembrerebbe essere Giugno, che presenta un intervallo completamente in fascia rossa.
CONCLUSIONI
Dalla nostra analisi emerge che i migliori mesi per investire nel Mib in realtà non sono molti, anzi solo uno: Aprile ottiene rendimenti positivi 90 volte su 100 secondo una t-Student.
Prestazioni migliori sembra ottenerle lo Star, infatti sia in Febbraio, Aprile e Luglio presenta intervalli di confidenza totalmente distribuiti nella parte positiva dei rendimenti.
Maggio per il MIB e Giugno per lo Star sono invece mesi apparentemente da shortare, in quanto gli intervalli di confidenza comprendono solo rendimenti negativi.