Nasdaq e il Tech Momentum Indicator

I continui record segnati dal Nasdaq cominciano a preoccupare gli analisti. Questa crescita potrebbe essere causata da un fattore di Momentum?

Indice

Nel nostro precedente articolo “2021: una nuova bolla speculativa?” abbiamo analizzato l’attuale rally del Nasdaq da un punto di vista di sostenibilità della crescita, senza però approfondire le cause e quindi senza definire da cosa essa potrebbe essere effettivamente sostenuta.
In questa ricerca ci siamo domandati se il motivo di questa accelerazione possa essere determinato da un fattore di Momentum generalizzato sul settore tecnologico.

IL FATTORE MOMENTUM

Innanzi tutto partiremo a definire cosa intendiamo con la terminologia “fattore Momentum”: con “fattore Momentum” si intende quel particolare fattore di shock che si genera sul mercato nel momento in cui gli operatori tendono a preferire investimenti in quei titoli che “vanno di moda” creando una certa perseveranza nell’investire su un titolo ad unica (o quasi) motivazione riconducibile alla finanza comportamentale. Parliamo di scelte di investimento che sono indipendenti dalla solidità economica sottostante, titoli che vengono scelti sull’idea che se un titolo ha performato bene ieri, allora lo farà anche domani.
Come tutti i fattori di shock, anche il fattore Momentum sembrerebbe spiegare parzialmente la discrepanza che può generarsi tra rendimento effettivo di un titolo ed il suo valore atteso.

In fase di bolla speculativa il Momentum è tendenzialmente quel fattore che si manifesta con più intensità nel lasso di tempo che precede lo scoppio, generato da una crescente ed incontrollata fase euforica del mercato.

Il meccanismo è il seguente: l’eccessivo ottimismo che si sviluppa in questa fase verso tipologie di business ad alto potenziale richiama l’ingresso di capitali sempre maggiori; per la legge della domanda/offerta questo fa crescere i prezzi a ritmi sempre più elevati.
Gli alti rendimenti prodotti da questi rally attirano altri investitori che finiscono per autoalimentare la bolla, portare i prezzi alle stelle e creare valutazioni di mercato insostenibili.

La qualità degli investitori in entrata peggiora man mano che ci si avvicina al vertice, includendo sempre più un pubblico retail, che tende ad assumere rischi via via sempre più elevati.

La bolla scoppia nel momento in cui un operatore comprende appieno l’insostenibilità e decide di uscire dal mercato, mettendo così in dubbio l’effettiva continuazione del rally.

Al fine di capire l’eventuale presenza di una bolla speculativa crediamo sia quindi interessante cercare di rilevare la presenza e l’intensità di questo fattore.

È doveroso precisare che la forte presenza in sé del fattore Momentum non implica necessariamente l’esistenza di una bolla, ma semplicemente una fase di ciclo positivo potenzialmente in esaurimento o, viceversa, una fase di ciclo negativo in fase di termine. Proprio per questo il valore di intensità con cui si manifesta sarà un’indicazione fondamentale per questo studio.

IL TECH MOMENTUM INDICATOR: COSTRUZIONE

Ci sono diversi metodi per cercare di cogliere il fenomeno del Momentum. In questa ricerca si è scelto di utilizzare il metodo classico cioè attraverso il calcolo del rendimento di un portafoglio equiponderato formato da 20 titoli, dove si immagina di avere posizioni long sui 10 titoli migliori e short sui 10 peggiori.

Per avere un segnale più reattivo è stato scelto un time frame settimanale.

Inoltre, essendo concentrati sulla ricerca di una possibile bolla tech, sono stati considerati solo i titoli del settore tecnologico del Nasdaq.

Nel Grafico 01 riportiamo il valore storico che questo tipo di indicatore (che chiameremo Tech Momentum Indicator) ha assunto dal 1983.

Grafico 01: Tech Momentum Indicator dal 1983.

I due picchi massimi dell’indicatore sono in riferimento alla bolla delle Dot-Com degli anni 2000 e alla crisi dei Sub-Prime del 2009.

Nel Grafico 02 invece riportiamo la distribuzione in termini percentuali dei valori assunti in tutto il periodo dal Tech Momentum Indicator (in ascissa sono stati riportati solo i valori massimi dei bin; ogni due valori).

Grafico 02: Distribuzione di Probabilità del Tech Momentum Indicator.

La concentrazione maggiore la troviamo nel range di valori che vanno da 6% a 8%; il massimo rilevato è un valore di poco meno del 32% (time frame settimanale).

Possiamo quindi creare la funzione di ripartizione dell’indicatore che mostriamo nel Grafico 03.

Grafico 03: Funzione di ripartizione del Tech Momentum Indicator.

Il grafico mostra che il 95% dei valori assunti dall’indicatore rimane sotto al 15%. Il 99% invece si colloca sotto al valore di 18.5%.

IL TECH MOMENTUM INDICATOR: SEGNALI OPERATIVI

Entriamo ora nel merito operativo: filtrando solo i valori che il Tech Momentum Indicator ha assunto sopra alla soglia del 18.5% (pari ad una frequenza storica del 1%) possiamo ricavare un particolare segnale che mostriamo nel Grafico 04.

Grafico 04: Nasdaq Composite VS The Sigma Squared Tech Momentum Indicator.

Il grafico illustra due caratteristiche dell’indicatore molto interessanti:

  • In fase di ciclo positiva, l’indicatore si è attivato solo durante la bolla tecnologica delle Dot-Com, confermando la sua efficienza nel segnalare questo tipo di fenomeno;
  • In fase di ciclo negativo, l’indicatore si è attivato in tre momenti storici: durante due forti crolli (crisi dei Sub-Prime e Pandemia 2020), segnalando la prossimità del minimo relativo di mercato e nuovamente durante la bolla delle Dot-Com; in quest’ultimo caso però, prima di segnalare effettivi punti di minimo relativo, sembrerebbe essere andato in tilt, dando una serie di finti segnali.

Ovviamente, data la numerosità delle osservazioni, non abbiamo una valenza statistica a sostegno del funzionamento di questo indicatore, ma è comunque interessante notare i differenti tipi di segnale mostrati in passato.

Infine, si noti che non abbiamo presenza di segnali nell’ultimo periodo: per come è stato concepito in questo studio, il fattore Momentum relativo al settore tecnologico sembrerebbe non aver ancora raggiunto livelli di criticità simili a quelli degli anni 2000.

CONCLUSIONI

Al fine di individuare elementi che possano avvalere (o smentire) la tesi della presenza di una bolla tecnologica sul mercato statunitense, abbiamo verificato l’eventuale presenza di livelli critici del fattore di Momentum attraverso la creazione di un indicatore da noi chiamato The Sigma Squared Tech Momentum Indicator.

Questo indicatore si è mostrato apparentemente efficace nel rilevare la bolla tecnologica delle Dot-Com senza mostrare falsi segnali su tutto il restante periodo storico (dal 1983 al 2021).

Assumendo che i valori di Momentum generati durante gli anni 2000 siano una buona proxy per il rilevamento di una bolla speculativa allora, in riferimento al livello attuale di mercato, dobbiamo confermare l’assenza di condizioni di criticità.

Questa conclusione avvale quanto riportato nel nostro precedente articolo “2021: una nuova bolla speculativa?” in cui si concludeva evidenziando che, nonostante i livelli di crescita più alti della media, non si può ancora affermare di essere all’interno di una vera e propria bolla sul settore tecnologico.

Che non sia arrivato il momento di cercarla altrove?

POST SCRIPTUM

Speriamo che le argomentazioni trattate possano coinvolgere i lettori al fine di sviluppare approfondimenti interessanti. Eventuali idee saranno prese in considerazione ed eventualmente sviluppate. Il team di The Sigma Squared fa ricerca e pubblica i risultati in modo gratuito. Approfittatene.
NOTA: Ricordiamo che il presente articolo non è un consiglio di investimento. L’autore NON è un consulente finanziario. Il vostro capitale è a rischio.

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Kris Vandelli

Laureato in Economia e Finanza, investo da oltre 10 anni; la mia passione per la statistica mi ha portato ad approcciare i mercati in termini prevalentemente matematici.

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