Tassi in aumento e perdita del mercato russo stanno mettendo i bastoni tra le ruote alle aspettative di crescita delle multinazionali americane; nemmeno Nvidia è sfuggita al grande crollo, ridimensionando la propria capitalizzazione di un 60% da Novembre.
Il 14 di Luglio abbiamo inviato un report dettagliato agli iscritti alla nostra newsletter in cui venivano analizzati i fondamentali della società di Santa Clara, definendo un possibile Fair Value che comprendesse tutte le dinamiche in corso.
In questo articolo andremo a spiegare il processo di determinazione di tale valore.
NVIDIA
Nvidia Corporation è una società statunitense quotata nel Nasdaq (NVDA) fondata nel 1993 dal taiwanese Jen-Hsen Huang (attuale presidente e CEO), insieme all’informatico Curtis Priem (CTO fino al 2003) e l’ingegnere elettrotecnico Chris Malachowsky che attualmente ricopre la carica di “Senior Vice President for Engineering and Operations” all’interno della società.
La società è nata con lo scopo di progettare e produrre schede video per PC in rivalità con ATI, ad oggi di proprietà di AMD; quest’ultima è la principale competitor, simile anche per dimensione, al contrario di Intel che invece è un colosso del settore.
Un dettaglio curioso è che le tre società appena nominate hanno tutte la sede a Santa Clara, in California; Intel è stata fondata nel 1968 e Advanced Micro Devices l’anno successivo.
Nvidia è concentrata sulla progettazione e lo sviluppo dei propri prodotti, la produzione viene realizzata all’esterno attraverso una rete di selezionati fornitori. Ad oggi il business gaming non è l’unico, anzi, è uno dei segmenti di mercato della società californiana, sempre più concentrata a cercare di anticipare i competitor sul fronte dei nuovi mercati come, ad esempio, quello della guida autonoma.
Per una miglior rappresentazione del mercato dei semiconduttori vi rimandiamo al precedente articolo “Investire nel mercato dei semiconduttori”.
ANALISI FINANZIARIA DI NVIDIA
Il 22 Novembre 2021 Nvidia (NVDA) raggiunge il suo massimo storico, intorno a quota 346 dollari per azione. Da quel momento entrerà in bear market fino al minimo registrato in data 05 Luglio 2022 a quota 140.55 dollari, facendo così segnare un crollo del 60% (Grafico 02).
Come tutti i titoli tech, Nvidia ha subito l’effetto della “bolla Growth” del 2021 per poi terminare all’apice di Novembre.
I fattori di rischio principali che stanno spingendo il titolo verso il basso sono quelli comuni agli altri growth, tra cui:
- Deterioramento nelle condizioni economiche americane e globali;
- Riduzione della domanda globale di beni ciclici, o ritardi negli acquisti: temendo una recessione economica il consumatore tenderà a risparmiare di più, ritardando quelle spese non strettamente necessarie come l’acquisto di una nuova scheda video;
- Aumento dei costi interni alla società per rispettare i protocolli di sicurezza a causa del Covid o ritardi dovuti alla mancanza di personale causata dalla malattia;
- Blocchi o ritardi nelle consegne dovute alla supply chain con conseguente ribaltamento dei costi sul cliente finale;
- Riduzione del margine operativo dovuto all’aumento dei costi di produzione (aumento dei salari, materie prime ecc…)
Ma probabilmente, il problema maggiore riguarda la perdita del mercato russo che la società di Santa Clara stima in una riduzione del 6% del proprio fatturato che, se confrontata alla perdita di mercato di altre multinazionali come ad esempio Nike (vedi articolo “Nike – Analisi finanziaria 2022”), risulta essere in fin dei conti modesta.
Nonostante ciò Nvidia ha realizzato un nuovo record di vendite nell’ultimo trimestre superando gli 8 miliardi di dollari (Grafico 03).
Ad oggi, in termini di vendite, il segmento di mercato “Data Center” ha superato quello del Gaming che non risulta più essere il primo business di Nvidia.
Inoltre, si sta facendo spazio il settore dell’Automotive, proiettato verso una sempre più marcata computerizzazione; quest’ultimo segmento è quello ritenuto più “disruptive”, con una stima al 2030 che raggiunge i 75 miiardi di dollari (dai circa 2 attuali), quindi con un CAGR (“Tasso di Crescita Annuale Composto” che misura appunto il tasso di crescita) che raggiunge il 36%.
Sono numeri impressionanti, ma forse anche ottimistici considerando che la stima di Statista.com per il 2021 era di 20 miliardi contro i 7.5 realizzati. Dimezzando le stime, rimangono comunque numeri importanti da tenere in considerazione.
Il settore Gaming (già analizzato per Everyeye.it nel nostro precedente articolo “Microsoft compra Activision Blizzard per quasi 70 miliardi: l’investimento conviene?”) ha anch’esso un potenziale di crescita enorme con un CAGR di quasi il 10% al 2026.
Considerando delle stime di crescita future più cautelative rispetto a quelle appena descritte ed aggiungendo la decrescita prevista dalla società dovuta alla perdita del mercato russo, possiamo immaginare uno scenario come quello riportato nel Grafico 04.
In questo scenario avremmo una flessione nei prossimi due anni dovuta a tutti i fattori di rischio in atto, in linea con la previsione aziendale del prossimo trimestre.
Le politiche monetarie americane probabilmente più favorevoli dei successivi anni e lo sviluppo dei nuovi mercati porterebbero Nvidia ad una crescita che immaginiamo essere smorzata da un fattore di convergenza del 5%, cioè un fattore che ne riduce la crescita a causa dall’aumento di dimensione della società.
Il risultato in termini annuali è riportato nel Grafico 05.
A questo punto possiamo utilizzare un modello DCF “Discounted cash flow” al fine di ottenere il valore equo della società, ma perché il modello sia completo abbiamo bisogno di fare alcuni ulteriori assunti tra cui:
- il costo del capitale “WACC” è di 8.50%;
- un modello a due stadi sia sufficiente a rappresentare lo sviluppo di crescita futuro;
- la proiezione infinita delle vendite dopo i 10 anni sia correttamente rappresentata da un moltiplicatore di settore pari a 4.9x;
La forma matematica del modello scelto sarebbe la seguente:
Risolvendo il problema con alcuni passaggi possiamo ottenere un FAIR VALUE, cioè un valore equo rappresentativo della società, pari a circa 122 dollari per azione, quasi 20% sotto al valore attuale, nonostante le prospettive rosee della società.
CONCLUSIONI
Attraverso un modello Discount Cash Flow ibrido (cioè che unisce elementi anti-ciclici, quindi capace di calcolare un valore societario in termini assoluti, ad elementi ciclici, in grado di contestualizzare in parte il valore riscontrato alle condizioni attuali di mercato) abbiamo calcolato un possibile Fair Value di Nvidia (NVDA): lo scenario considerato unisce le stime di crescita dei vari segmenti di mercato a quelle aziendali, comprendendo la flessione dovuta alla guerra in Ucraina.
Il valore ottenuto metterebbe in evidenza una sopravvalutazione di quasi il 20% con un Fair Value di Nvidia che si attesterebbe intorno a quota 122 dollari per azione.
Tutti i dettagli sono stati inviati in anteprima agli iscritti alla nostra newsletter il 14 di Luglio; lo stesso report lo rendiamo oggi pubblico al seguente link.
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