Il Tapering è solo l’inizio della battaglia che la Fed dovrà affrontare contro l’inflazione.
Nel frattempo i mercati continuano a spingere verso l’alto, approfittando delle politiche economiche ultra espansive e distaccandosi sempre più dai loro fondamentali.
È forse arrivato il momento di spostarci verso titoli value, in attesa di un riequilibramento del mercato?
Per rispondere a questa domanda, il team di The Sigma Squared ha analizzato il ciclo bond-stock-commodities così da capire in che punto siamo e cosa potremmo aspettarci dal futuro; presentiamo i risultati in questo articolo.
LA RELAZIONE TRA MERCATO AZIONARIO, OBBLIGAZIONI E MATERIE PRIME
Azioni, Obbligazioni e Materie Prime sono tre asset class strettamente legate tra loro in quello che viene definito il “Ciclo Bonds – Stocks – Commodities” .
La teoria economica spiega che durante le fasi di mercato i bond sono i primi a salire a causa della loro relazione diretta con i tassi d’interesse: il prezzo di un’obbligazione si calcola scontando i flussi di cassa futuri per il tasso di mercato, cioè il costo temporale del denaro; il tasso si trova a denominatore così che ad un suo valore più alto corrisponda un prezzo dell’obbligazione più basso; al contrario, durante le fasi espansive, le banche centrali guidano i tassi verso il basso (come in questi anni) e quindi il prezzo dei bond aumenta; è una questione meccanica o, per meglio dire, matematica.
Anche i prezzi azionari vengono calcolati attraverso lo sconto dei flussi di cassa futuri trovandosi la stessa relazione inversa verso i tassi; in questo caso però la reattività è più bassa e la rotazione del ciclo arriva normalmente in ritardo. Questo è causato della visione forward con cui vengono calcolati i flussi.
Quindi, in sostanza, tutto dipende dai tassi. Con i tassi bassi l’economia cresce: progetti d’investimento fino a poco prima non convenienti diventano fattibili e quindi si investe.
Prestiti troppo costosi da richiedere diventano accessibili e così si mette in moto la macchina economica. Con gli investimenti le proiezioni di vendita delle società aumentano e così anche il loro valore azionario.
Ma non solo: mettere in moto la macchina economica significa anche generare una domanda di beni e servizi più alta; aumenta la richiesta di automobili, di elettrodomestici, di energia e questo porta inevitabilmente all’innalzamento dei prezzi delle materie prime, le commodities.
Possiamo quindi farci un’aspettativa di come teoricamente di dovrebbe presentare il ciclo (Grafico 01).
IL CICLO BONDS – STOCKS – COMMODITIES NEL 2021
Il 2021 è stato caratterizzato dalla crisi energetica e dall’innalzamento dei prezzi di tutte le materie prime (ne abbiamo parlato nel precedente articolo “La crisi energetica del 2021”).
Questo sta spingendo le banche centrali ad avvicinare sempre di più un possibile innalzamento dei tassi che invertirà il il ciclo di mercato.
Sarebbe quindi molto interessante per un investitore essere a conoscenza del punto esatto in cui ci troviamo all’interno del ciclo, in modo da cominciare a pensare come modificare il proprio portafoglio.
Ed è proprio questo quello che abbiamo provato a verificare.
Concentrandoci sul mercato statunitense abbiamo utilizzato i seguenti indici come proxy per le tre diverse asset class:
- Equity -> S&P 500
- Bond -> ICE BofA US Corporate (total return)
- Commodities -> PPIACO
Per avere un’idea della loro evoluzione storica, qui di seguito troviamo il Grafico 02 che ne riporta i rendimenti cumulati (non indicizzati).
Oltre a mettere a confronto la dinamica storica delle tre asset class, il grafico mette in evidenza anche il trend: in tutti i casi è crescente, ma con velocità (inclinazione) diversa.
Al fine di comprendere la conformazione dei cicli in termini grafici, dobbiamo però detrendizzare i tre indici, in modo da stabilizzarli intorno alla propria orizzontale.
Per farlo abbiamo calcolato la retta di regressione di ognuno e sottratto il “Beta x” ai rendimenti (contattateci per eventuali chiarimenti).
Il Grafico 03 illustra i risultati dell’operazione.
Inoltre, per avere un confronto visivo migliore, abbiamo aggiustato le curve dei bond e delle commodities per la volatilità delle azioni (che risulta essere la maggiore).
Riportiamo i nuovi risultati nel Grafico 04.
A questo punto possiamo vedere le dinamiche effettive delle tre asset class.
Un dettaglio importante da tenere in considerazione è che la teoria del ciclo Bonds – Stocks – Commodities prevede un regime inflazionistico, cioè condizioni di prezzi crescenti.
Questo significa che, in caso di deflazione, si potrebbero verificare dei distaccamenti dal ciclo, delle anomalie, perché verrebbe a mancare la base su cui si sostiene l’intero sistema economico.
Il Grafico 05 mette quindi a confronto gli stessi risultati con l’andamento dell’inflazione USA.
Il grafico illustra l’andamento delle medie mobili a 5 periodi dei rendimenti mensili (detrendizzati e aggiustati per la volatilità), in modo da filtrare parte della componente erratica e far uscire meglio la componente di trend dinamico.
Inoltre, i due rettangoli rossi, evidenziano i periodi di regime deflazionistico, su cui dovremo fare attenzione per i motivi spiegati in precedenza.
Il Grafico 06 mette in evidenza i maggiori cicli individuabili considerando i principali massimi dei tre indici.
Tolte le “sporcature” nel grafico possiamo individuare 6 cicli dove la sequenza bonds-Stocks-Commodities viene rispettata.
Il ciclo n°6 invece non rispetta la sequenza infatti le commodities anticipano l’azionario nella fase di discesa; questo accade in corrispondenza di un periodo deflazionistico che potrebbe quindi essere la ragione dell’anomalia.
Si può notare inoltre che i bond sono attualmente in un nuovo regime discendente; nell’ipotesi che il ciclo venga rispettato anche questa volta ci dovremmo quindi aspettare una prossima inversione dell’azionario.
Data la distanza dalla media dei bond, dovremmo pensare ad una correzione più che una vera e propria inversione, perchè l’aspettativa dovrebbe essere quella di vedere i bond tornare verso quota zero.
Ma bisogna anche considerare che il massimo assoluto formato dall’azionario visibile in questo grafico è in corrispondenza della bolla delle dot-com, quindi in regime normale non dovremmo aspettarci di raggiungere livelli simili; sempre che i livelli attuali possano essere considerati “normali”.
Per quanto riguarda le tempistiche con cui questo accadrà, però, non sono ipotizzabili sulla base di un approccio frequentista a causa del basso numero di osservazioni e dell’alta volatilità con cui si sono manifestati i cicli.
Non possiamo quindi ipotizzarlo ma possiamo però pensare che più passa il tempo e più probabile è che questo possa accadere.
IL MEGA CICLO BONDS – STOCKS – COMMODITIES
Attraverso una visione più alta del problema, abbiamo verificato anche quello che può essere definito il “mega-ciclo” cioè quello che definisce i massimi ed i minimi rispetto alla media.
Il Grafico 07 mostra il risultato dell’analisi realizzata approssimando i risultati precedenti.
Come si può notare le commodities sembrano avere un mega-ciclo traslato rispetto alle altre due; inoltre sono quelle con frequenza minore.
Al contrario, il mercato azionario presenta una frequenza maggiore e non uguale a quello dei bond.
Quest’ultimi sono quelli con un ciclo più “morbido” mentre le Commodities sono quelle con ciclo più volatile.
Il Grafico 08 presenta la sintesi dell’approssimazione.
Si consideri che, il grafico appena presentato rappresenta solo un’approssimazione della situazione attuale, non back-testata e senza valenza statistica quindi da considerare come mera indicazione.
CONCLUSIONI
Abbiamo analizzato il ciclo Bonds-Stocks-Commodities del 2021 in modo da avere un’indicazione su quelli che possono essere i futuri movimenti del mercato.
Premettiamo che le seguenti conclusioni sono basate unicamente sui risultati qui riportati e non considerano nessuna variabile esogena e/o condizione macroeconomica; sono quindi da considerarsi semplici osservazioni che andrebbero analizzate nel contesto macro e geopolitico attuale.
Consapevoli di questo, abbiamo notato che dal 1985, il ciclo ha seguito la sequenza teorica in 6 casi su 7. Abbiamo inoltre osservato un’inversione sui bond che potrebbe dare luce all’ottavo ciclo.
Se questo dovesse accadere, nell’ipotesi che il ciclo Bonds-Stock-Commodities continui a svilupparsi seguendo la teoria economica, allora dovremmo aspettarci una prossima inversione del mercato azionario, che potrebbe però anche solo manifestarsi come correzione.
Quest’ultimo dettaglio è frutto della considerazione che sia il mercato azionario che quello delle commodities sono a circa metà del loro mega-ciclo e quindi dovremmo aspettarci ulteriori rialzi di lungo termine sempre nell’ipotesi che il trend storico non cambi.